Coronavirus, infermiere di Codogno: “Qui è il panico assoluto”

Coronavirus, uno degli infermieri dell’ospedale di Codogno ha rivelato che la situazione all’interno della struttura è tutt’altro che tranquilla.

L’aggressiva diffusione del contagio di coronavirus in Lombardia ha creato comprensibilmente delle preoccupazione a tutti coloro che abitano nella zona. La Regione del nord Italia è sicuramente quella maggiormente colpita dall’emergenza e quella in cui c’è il maggior rischio che i casi aumentino ulteriormente. Stando alle notizie trapelate nelle ultime ore i numero dei pazienti affetti dalla malattia è salito a 150 ed il numero delle vittime a 3 (quattro contando quella in Veneto).

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Complessa è la situazione anche all’interno dell’ospedale di Codogno dal quale è partita la diffusione del coronavirus. Proprio lì infatti è stato visitato e successivamente ricoverato il “Paziente 1“. Quando si è compreso che il 38enne era affetto da coronavirus, l’ospedale è stato messo in quarantena con all’interno sia i pazienti che i medici e gli infermieri. Proprio un infermiere ha rivelato ad ‘Ansa‘ che la situazione all’interno della struttura è tutt’altro che sotto controllo.

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Coronavirus, un infermiere di Codogno: “Qui è il panico assoluto”

Contrariamente a quanto affermato nei giorni scorsi, l’uomo ha dichiarato: “Tutto ciò che dicono non è vero, non c’è niente sotto controllo. E’ il panico assoluto, l’ospedale è chiuso al pubblico e i parenti dei degenti continuano a chiamare preoccupatissimi per i loro familiari ricoverati, che oggi sono stati sottoposti al tampone”. L’uomo ha anche la sensazione che la quarantena sia stata applicata tardivamente: “La mia impressione è che prima hanno lasciato scappare i buoi e poi hanno chiuso la stalla”.

Per quanto riguarda il 38enne che si è ammalato per primo, l’operatore sanitario spiega che non c’era modo di capirlo: “Sembrava tranquillo, forse non pensava che a Codogno potesse arrivare una cosa del genere, comunque so che non aveva dato indicazioni particolari, a parte un viaggio a New York fatto a dicembre. Anche la famosa cena con l’amico rientrato dalla Cina è venuta fuori solo dopo. Comunque abbiamo capito che i contagi sono avvenuti al pronto soccorso”.

La quarantena dell’ospedale

Infine l’infermiere ha parlato della situazione all’interno dell’ospedale dopo la chiusura: “Siamo sempre qui, cambi non ce ne sono e anche molti colleghi sono in panico assoluto. C’è chi si è messo in malattia perché ha figli piccoli e ha deciso di restare a casa, mentre altri sono in quarantena. Io sono qui perché qualcuno ci deve pur stare, se scegli di fare questo lavoro è perché ci credi e ci tieni a farlo al meglio. E ci sono anche colleghi che hanno deciso di restare qui fino alla fine dell’emergenza”.

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