Coronavirus, il caso dell’ambulanza “sbagliata”: “Ora tutti in quarantena”

A Torino il 118 avrebbe mandato un’ambulanza non medicalizzata a casa del primo contagiato da Coronavirus: ora l’intero equipaggio è “a rischio”. 

“Lavoro in Lombardia e sono un collega dell’uomo che ha contratto il coronavirus, non mi sento bene, ho la febbre e ho paura di essere ammalato”: così aveva detto venerdì notte il 40enne di Torino all’operatore del 118. Il poveretto era stato a contatto con i contagiati di Codogno ed è poi risultato positivo al Coronavirus. Al suo indirizzo, però, sarebbe arrivata l’ambulanza sbagliata.

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Un fatale errore nel pieno dell’emergenza Coronavirus

Il centralino del 118 avrebbe infatti inviato un’ambulanza “base”, la 390, dove i volontari garantiscono un servizio preziosissimo e indispensabile, non una medicalizzata come d’obbligo in questi casi. Una volta giunti a casa di colui che oggi sappiamo essere il primo piemontese contagiato, gli operatori non immaginavano di trovarsi davanti a un contagio da coronavirus, perché nessuno li aveva avvisati. Questo almeno è quanto risulta da una ricostruzione attendibile dell'”incidente”, anche se in attesa della conferma ufficiale.

Solo una volta chiarito l’equivoco, dopo una seconda chiamata e in un clima di tensione alle stelle, il 118 avrebbe mandato il veicolo giusto, la medicalizzata 055, arrivata con tutte le protezioni necessarie per la tutela dell’equipaggio dal rischio contagio. Il paziente, a sua volta stupito all’arrivo del primo equipaggio, è stato accompagnato all’Amedeo di Savoia. I volontari, invece, sarebbero rimasti chiusi nella loro ambulanza e si troverebbero tuttora in isolamento, essendo entrati in contatto con un paziente malato.

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EDS

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