Coronavirus, Burioni: “In quarantena chi torna dalla Cina. Spero i politici capiscano”

A commento della notizia dei casi di coronavirus in Lombardia, Il professor Burioni ha scritto che chi torna dalla Cina dovrebbe stare in quarantena.

La notizia dei primi casi di coronavirus in Lombardia sta occupando le prime pagine di tutti i giornali. Al momento sono tre i casi accertati, un uomo di 38 anni, la moglie ed un amico dell’uomo. Altre sessanta persone sono state messe in quarantena per aver avuto rapporti con il paziente ricoverato a Codoglio, ma per il momento non ci sono riscontri su altri possibili contagiati.

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La notizia dei primi contagi in Lombardia è stata commentata dall’esperto virologo Roberto Burioni, il quale ha ribadito la sua posizione sul ritorno delle persone dalla Cina: “Le ultime notizie mi portano a ripetere per l’ennesima volta l’unica cosa importante. Chi torna dalla Cina deve stare in quarantena. Senza eccezioni. Spero che i politici lo capiscano perché le conseguenze di un errore sarebbero irreparabili”.

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Burioni e la polemica con la Regione Toscana

Burioni aveva già espresso questa posizione quando la Toscana aveva concordato con il consolato della Cina a Firenze il ritorno di 2.500 cittadini orientali in Italia. Il virologo aveva contestato il fatto che non fossero state prese maggiori precauzioni, suscitando la reazione piccata del Governatore Enrico Rossi: “Penso che il prof Burioni fosse male informato. Peccato, bastava che prima di attaccare chiedesse come stavano le cose. Per chi vuole fare approfondimenti sul lavoro egregio di prevenzione della Regione Toscana in materia di Coronavirus, può leggere la lettera del direttore Asl centro al commissario nazionale Borrelli. Confermo che noi siamo la prima regione nella prevenzione contro il Coronavirus”.

Nonostante le rassicurazioni del Governatore, l’esperto ha ribadito la sua posizione dicendosi stupito dalla posizione presa dalla Toscana: “Non riesco a capire – scrive – per quale motivo la Regione Toscana si intestardisca ad affermare che la quarantena non è necessaria. Sarebbe un minimo sacrificio per i 2.500 cittadini che porterebbe per una grandissima sicurezza per tutti gli altri”.

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