Attentato Giovanni Paolo II, Ali Agca rivela: “Non mi pento, ma sono felice che non sia morto”

Raggiunto dal Mirror, il terrorista Ali Agca che cercò di uccidere Giovanni Paolo II racconta come quell’episodio ha cambiato la sua vita.

Il 13 maggio del 1981, in una piazza San Pietro gremita di pellegrini festanti per l’arrivo del Papa, Mehmet Ali Agca si fa largo tra la folla esce dalla tasca una 9mm e fa fuoco quattro volte contro Giovanni Paolo II. I presenti vanno nel panico mentre il Santo Padre cade a terra con la tunica ricoperta di sangue, l’attentatore scappa approfittando della confusione e si libera della pistola gettandola sotto ad un camion. Come sono andati i fatti dopo quell’attentato terroristico lo sappiamo tutti.

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Giovanni Paolo II si è ripreso ed è tornato a svolgere il suo compito di vicario di Cristo fino al 2005, anno in cui è morto naturalmente. Ali Agca, invece, ha passato 29 anni in carcere per tentato omicidio. I due si sono anche incontrati. In quella occasione l’attentatore ha chiesto perdono per quello che aveva fatto e Giovanni Paolo II gliel’ha concesso. Adesso, 39 anni dopo, l’ex terrorista è un uomo profondamente cambiato.

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Parla l’attentatore di Giovanni Paolo II: “Sono contento non sia morto”

Raggiunto ad Istanbul dal ‘Mirror‘, Mehmet Ali Agca ricorda l’attentato ed oggi è convinto che “E’ stato destino. E’ stato destino che sopravvivesse. I sono molto contento che non è morto. Il Papa è diventato come un fratello per me. Quando è morto ho provato il dolore della perdita di un fratello o del mio migliore amico”. L’uomo non ha dimenticato il male che ha fatto: “Penso a come ho sparato al Papa quasi ogni giorno… non più tutti i giorni ma la maggior parte. Sono un brav’uomo adesso. Cerco di vivere la mia vita in modo appropriato. Quando ho sparato avevo 23 anni, ero giovane e ignorante”.

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