Auchan Conad | cassa integrazione per il 60% dei lavoratori

L’annunciato affare Auchan Conad che porterà la prima a confluire nella seconda vede migliaia di posti di lavoro a potenziale rischio. Esplode la protesta.

Auchan Conad licenziamenti
Paura di licenziamenti per la transizione Auchan Conad FOTO viagginews

La transizione Auchan Conad sarà traumatica. L’affare che porterà al cambio di denominazione con annessa acquisizione dei negozi della catena commerciale francese da parte della seconda non sarà per niente indolore.

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E questo emerge a seguito di una richiesta avanzata dal gruppo Margherita, che ha chiesto la cassa integrazione per 5323 dipendenti. Ovvero il 60% della forza lavoro attuale. I sindacati ovviamente non l’hanno presa bene, e questo cozza con le rassicurazioni ottenute negli scorsi mesi. In totale i dipendenti presenti in tutta Italia sono 8873. La UilTucs, per bocca del suo principale esponente, Cristiano Ardau, esprime forte preoccupazione all’Ansa. “Abbiamo sollecitato il Ministero del Lavoro e gli altri sindacati, speriamo solo che sia un passaggio necessario per il rilancio e non un licenziamento annunciato”.

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Auchan Conad, la protesta dei sindacati

Ma la transizione Auchan Conad finisce inevitabilmente nel mirino dei sindacati.  “Ad oggi manca ancora chiarezza sul piano industriale di rilancio di un’azienda che continua a perdere fatturato senza alcun investimento se non la sorpresa sulla richiesta di Conad di collocare i dipendenti in cassa intestazione. Non vorremmo che la cassa integrazione prevista per tutto il 2020 sia l’anticamera di licenziamenti nel 2021”, dice afferma Nella Milazzo, segretaria generale di Filcams-Cgil Sardegna. E le fa eco Giuseppe Atzori della Cisl sarda. “Questo passaggio sta assumendo tinte nere, direi quasi da film horror, per l’atteggiamento chiuso di Conad che al tavolo delle trattativa si rifiuta di dare risposte concrete e certe sul futuro dei lavoratori. Attendiamo da mesi una delibera definitiva dell’Antitrust sulle 101 sovrapposizioni, verdetto che porta ulteriore incertezza sul piano di ristrutturazione aziendale che potrebbe vedere Conad dover cedere a terzi i negozi Auchan con ulteriori esuberi”.

La risposta del gruppo Margherita

Il gruppo Margherita si difende e parla di “continuità di reddito nei periodi di ristrutturazione dei negozi, ovvero di cambio insegne e di layout interno. Avvertire che ci sia la possibilità di cig, che riguarderà i lavoratori in tempi diversi e per durate differenti, mano a mano che i negozi faranno il passaggio è un obbligo di legge, in ogni caso in Sardegna non chiuderanno dei negozi. D’altra parte la situazione ha una complessità ulteriore, perché c’è il tema dell’antitrust, dal momento che Auchan e Conad sono i due principali marchi di gdo, quindi si deve fare attenzione a non creare situazioni non corrette. Queste non sono aperture di mobilità come invece è accaduto a Milano e in altre sedi organizzative sul territorio”.

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