Sanremo 2020, Rula Jebreal: il monologo sulla violenza sulle donne

La giornalista Rula Jebreal porta a Sanremo 2020 il tema della violenza sulle donne, con un monologo sull’argomento di cui ha anticipato i contenuti.

(screenshot video)

Sarà il tema della violenza sulle donne uno dei motivi portanti della prima puntata del Festival di Sanremo. Sul palco, salirà infatti Gessica Notaro, che canterà un brano inedito insieme ad Antonio Maggio.

Leggi anche –> Caso Rula Jebreal, le polemiche sulla partecipazione: la posizione di Amadeus

Sarà poi la volta di Rula Jebreal, la giornalista che porterà sul palco un monologo per descrivere “un’emergenza nazionale, ma anche internazionale. Molte donne vengono messe in prigione solo perché chiedono il diritto al voto in Arabia Saudita. È un tema apartitico, culturale, importante”.

Leggi anche –> Sanremo 2020: chi sono le 11 donne di Amadeus – VIDEO

Se vuoi seguire tutte le nostre notizie in tempo reale CLICCA QUI

Il monologo di Rula Jebreal a Sanremo 2020: i temi

Rula Jebreal caso

L’apprezzata giornalista ha anticipato i contenuti del suo monologo: “C’è una ragazza di 28 anni, Loujain torturata perché ha chiesto di guidare la macchina”. Poi accusa: “Il vero tema è capire perché nel 2020 le donne vengono ancora pagate il 25% in meno rispetto agli uomini che fanno il loro stesso lavoro. Ancora prima della trattativa con Rai il mio compenso era già sulla vostra stampa: anche questo dovremmo chiederci, perché si usa la stampa per portare avanti numeri non ancora accertati”.

Parla poi dell’incontro con Amadeus, a ottobre: “Gli ho detto che avrei voluto parlare di questo tema e l’ha subito abbracciato, ammiro il suo coraggio, lo ringrazio tantissimo. E sono felice di parlarne davanti a una donna giovane come Diletta e davanti a mia figlia: dirò cose che non ho mai detto nemmeno a me stessa finché non ho compiuto 40 anni e sono felice di dirle e condividerle con tutti voi”. Rula Jebreal conclude che intende devolvere “metà del compenso per il festival di Sanremo a Nadia Murad”, l’attivista irachena yazida che è stata rapita e stuprata dall’Isis.

Impostazioni privacy