Belgio, operazione rischiosissima su bambino ancora non nato

In Belgio, una donna, Joanne Crellin, ha dovuto affrontare un’operazione a 26 settimane di gravidanza per il suo bambino affetto da spina bifida.

Joanne Crellin, di 37 anni, a sole 26 settimane di gravidanze ha dovuto volare dal Regno Unito in Belgio per sostenere un’operazione rischiosissima per il suo bambino ancora non nato. La madre di quattro bambini, a 20 settimane, durante un’ecografia ha scoperto che il suo piccolo era affetto di spina bifida, una condizione che porta la colonna vertebrale a non svilupparsi correttamente nell’utero.

Bambino con danno irreparabile operato in Belgio

La donna sostiene che nella precedente ecografia i medici le avevano detto che il suo bambino stava bene. Poco dopo, però, è arrivata la terribile notizia. Joanne e suo marito Shaun sono stati informati che il loro bambino era affetto anche da una condizione chiamata idrocefalo, in cui si ha un accumulo di liquido cefalorachidiano. Per la coppia la scelta era già fatta: dovevano fare qualcosa per aiutare loro figlio. La rischiosa operazione è stata eseguita ad ottobre e Joanne è dovuta andare in Belgio con pochissimo preavviso per eseguire l’operazione ed è rimasta a Liverpool per oltre tre mesi, dove poi è nato il piccolo Blay con parto cesareo. Non è ancora chiaro se l’operazione sia stata un completo successo o meno, ma almeno il piccolo ha una possibilità di lottare.

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Il bambino non sembra avere sensibilità ai piedi, così afferma Joanne. “Non si muovono per niente, però in futuro potrà avere un’altra operazione che potrebbe ridargli un po’ di sensibilità”. Il problema maggiore per la spina bifida è causato dal liquido amniotico, il quale crea pressione, man mano che il bambino cresce, sui nervi spinali che vengono schiacciati. La prima operazione sulla spina bifida per un feto è stata eseguita nel Regno Unito nel 2018. Joanne ha eseguito l’operazione a Brussels e, in seguito, è stata seguita in un ospedale di Liverpool fino alla nascita del piccolo.

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