Kobe Bryant, lo straziante motivo del perché volava in elicottero

Kobe Bryant, la star dell’NBA, è morto la scorsa domenica in un incidente in elicottero. Ma c’era un motivo perché l’atleta sceglieva di non prendere l’aereo e volava soltanto in elicottero. 

Kobe Bryant morto
Kobe Bryant morto la profezia in un cartone animato FOTO viagginews

Kobe Bryant, leggenda del mondo della pallacanestro, non volava in elicotteri privati perché era una star, ma lo faceva perché era un padre. L’atleta aveva rilasciato un’intervista a Alex Rodriguez e Dan Katz, dichiarando come uno dei ruoli che non voleva mai perdere era quello del padre. Kobe insisteva nell’andare a prendere le sue ragazze a scuola e nell’accompagnarle nelle loro attività post-scuola, che riusciva a combinare con gli intensi allenamenti, finché il traffico tra la sede degli allenamenti e la sua casa di Newport Beach era diventato pessimo.

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L’atleta dell’NBA, un padre prima di tutto

Bryant aveva ammesso di essersi perso una recita scolastica delle sue figlie a causa dell’intenso traffico: la leggenda del basket non poteva sopportare di dividersi tra gli allenamenti e la sua famiglia, rischiando di esserci nei momenti importanti della vita delle sue figlie. Proprio per questo aveva iniziato a interessarsi agli elicotteri, l’unico mezzo in grado di trasportarlo il più velocemente possibile dove ne aveva bisogno. La sua giornata era composta dagli allenamenti la mattina presto, accompagnare le ragazze a scuola, volare, allenamenti, altro lavoro, interviste, volare, riprendere le ragazze a scuola. Vanessa più volte gli aveva detto che poteva occuparsi lei delle ragazze, ma Kobe era irremovibile: anche se poteva passare solo 20 minuti con le sue figlie, ne valevano la pena.

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Vanessa Laine Kobe Bryant
Vanessa Laine e suo marito Kobe Bryant FOTO viagginews
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