Kobe Bryant, verità choc: “Non c’era il sistema d’allarme, poteva salvarsi”

L’elicottero su cui viaggiava Kobe Bryant non era dotato del sistema di rilevamento del terreno che avrebbe potuto evitare la strage. 

L’elicottero che si è schiantato domenica scorsa a Calabasas, uccidendo nove persone tra cui Kobe Bryant, non era dotato di un sistema di rilevamento del terreno che avrebbe potuto avvisare il pilota che si stava avvicinando a una collina e, in tal modo, evitare la strage. A rivelare la nuova, sconvolgente verità sono i funzionari del National Transportation Safety Board (NTSB). Il dispositivo tecnologico avrebbe potuto salvare la vita al campione Nba e agli altri passeggeri dell’elicottero.

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Il “dettaglio” che avrebbe fatto la differenza per Kobe Bryant

Il sistema di allarme in questione sarebbe stato fondamentale per evitare il drammatico incidente. Oltre a Kobe Bryant e a sua figlia, su quel maledetto volo c’erano John Altobelli, 56 anni, storico allenatore di baseball dell’Orange Coast College, sua moglie Keri, 46 anni, la loro figlia Alyssa, 13 anni, Christina Mauser, 38 anni, assistente allenatore di basket presso la Mamba Sports Academy, Sarah Chester, 45 anni, la figlia di quest’ultima, Payton, 13 anni, e il pilota Ara Zobayan, 50 anni.

Al momento gli inquirenti stanno cercando di appurare le cause dello schianto contro una collina di Los Angeles, che vede come primo indiziato le condizioni di nebbia. Jennifer Homendy dell’NTSB ha dichiarato nella conferenza stampa di martedì che l’elicottero era a 2.300 piedi quando ha perso la comunicazione con i controllori del traffico aereo. Al momento dell’impatto stava risalendo a più di 2.000 piedi al minuto. “Quindi sappiamo che questo è stato un incidente con un impatto ad alta velocità”, ha chiosato Homendy.

La stessa Homendy ha spiegato che la sua agenzia aveva raccomandato 16 anni fa alla Federal Aviation Administration (FAA) di richiedere che tutti gli elicotteri destinati al trasporto di 6 o più passeggeri fossero dotati di un sistema di rilevamento del terreno, aggiungendo che la FAA però “non ha fatto niente”. L’elicottero che si è schiantato domenica non era obbligato ad avere in dotazione quel sistema; diversamente, in questo momento forse non staremmo parlando di Kobe Bryant e compagni di sventura.

Un portavoce della FAA si è limitato a ribattere che l’agenzia richiede il sistema di allarme per le operazioni di ambulanza aerea. Certo è che l’incidente di domenica è stato violentissimo: nell’impatto l’elicottero è andato letteralmente in frantumi l’elicottero e i detriti sono stati scagliati su una vasta area, come mostrano le agghiaccianti immagini che stanno facendo il giro del mondo.

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