Veronica Panarello era lucida quando uccise e nascose il corpo del suo bimbo

Veronica Panarello era lucida quando uccise e nascose il corpo del suo bimbo. La conferma che non fosse inferma di mente arriva dalle parole dei giudici. 

Loris Stival morte Panarello

Sono chiare le parole della Cassazione in merito a Veronica Panarello, la donna che ha ucciso il figlio Loris Stival la mattina del 29 novembre 2014 e che per questo omicidio è stata condannata  a 30 anni di carcere.

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Nelle motivazioni della sentenza i giudici della Cassazione scrivono: “Ha depistato le indagini, coperto le tracce e si è disfatta del cadavere del figlioletto. Veronica Panarello era perfettamente lucida quando ha fatto tutto questo”.

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Come riporta il settimanale Giallo è stato dunque ribadito come Veronica fosse una “lucida assassina”. E’ stato inoltre ritenuto inammissibile il ricorso degli avvocati della Panarello che chiedevano una nuova perizia psichiatrica così come è stata rigettata la richiesta di un confronto tra la condannata e suo suocero Andrea Stival, l’uomo che lei accusa di essere il vero assassino di Loris.

Veronica Panarello

Le motivazioni della sentenza di condanna: ecco come ha agito Veronica Panarello

I magistrati nelle loro motivazioni hanno aggiunto: “La condotta posta in essere dall’imputata subito dopo l’omicidio del figlio risulta lucidamente finalizzata al depistaggio delle indagini che sarebbero inevitabilmente seguite una volta scoperta la morte del bambino con la immediata risoluzione del disfarsi del cadavere del figlio, buttandolo in un canale in una contrada periferica, con la simulazione di una violenza sessuale ai danni del piccolo e con il disfacimento degli oggetti adoperati per commettere il delitto. L’imputata non versava in stato confusionale, come la stessa ha cercato di far credere ma, al contrario, era perfettamente cosciente e orientata nell’attività di eliminazione delle tracce del commesso reato e di depistaggio delle indagini”.

I giudici sulle varie versioni fornite da Veronica Panarello

Come sappiamo nel tempo la Panarello ha fornito diverse versione di quanto accaduto cercando sempre di scaricare le responsabilità. A tal proposito i giudici spiegano: “Le diverse versioni fornite dalla Panarello, contraddittorie e contrastanti tra loro, non sono riconducibili ad alcun disturbo o disfunzione cerebrale, della quale comunque non vi è evidenza scientifica, ma costituiscono piuttosto i tasselli di una deliberata e dolosa strategia manipolatoria e falsificatrice della realtà”.

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