18enne accusato dell’omicidio di un giovane papà: ecco com’è finito il suo incubo

Matthew Curtis, 18 anni, è stato assolto dall’accusa di omicidio colposo del 36enne Philip James Long, morto a seguito di un’aggressione.

Quando è stato accusato dell’omicidio di un giovane padre, per Matthew Curtis, 18enne di Gwersyllt (nel Galles), è cominciato un incubo che sembrava destinato a non finire mai. Ora, però, la vicenda si è finalmente chiusa a suo favore. E il giovane può finalmente tornare a una vita normale.

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Matthew Curtis sulla graticola dopo l’omicidio del padre

Philip James Long, 36 anni e padre di quattro figi, è morto dopo essere stato preso a pugni mentre cercava di fermare una rissa tra ragazzi. Quella maledetta sera, era il 4 agosto 2018, era fuori a festeggiare l’anniversario di matrimonio con sua moglie Hayley a Wrexham, una cittadina di poco più di 60mila abitanti del Galles, quando si è intromesso nella baruffa per fare da paciere. Purtroppo per lui, ha rimediato un pugno alla testa che l’ha fatto cadere a terra e gli è costato la vita, a causa della grave frattura al cranio riportata.

I sospetti si sono subito concentrati su Matthew Curtis, tra i protagonisti della rissa di quella. Lui, però, si è sempre proclamato innocente, sostenendo di aver colpito la vittima solo perché pensava che volesse a sua volta aggredirlo. E la sua versione dei fatti ha convinto il tribunale. Quando è stata letta la sentenza di proscioglimento perché “il fatto non sussiste”, il 18enne è scoppiato in lacrime e si è liberato di un peso che non riusciva più a sopportare. Il giudice Rhys Rowlands ha dichiarato che la famiglia del defunto ha agito con dignità e pazienza durante il processo e ha aggiunto: “I nostri pensieri sono con loro”.

EDS

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