Pugile morto poche ore dopo la vittoria: “Emorragia interna”

Il pugile Scott Westgarth morto per emorragia interna poche ore dopo aver vinto il più grande combattimento della sua carriera.

Scott Westgarth (screenshot video)

Scott Westgarth ha fatto un’intervista post-combattimento, ma poi si è lamentato di non sentirsi bene dopo un estenuante incontro di pesi massimi di 10 round.

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Il pugile è morto per emorragia interna poche ore dopo la vittoria. Si tratta dell’ennesima tragedia legata alla boxe. Ne dà notizia il Daily Record.

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La tragedia di Scott Westgarth: cosa è accaduto

Il pugile inglese aveva vinto un “estenuante” combattimento di 10 round in cui ha subito una serie di potenti colpi alla testa. I fatti risalgono a febbraio 2018: oggi le indagini confermano che il pugile è morto per l’emorragia interna legata proprio ai colpi subiti. Il 31enne dei pesi massimi leggeri ha chiesto di andare in ambulanza dopo che erano state sollevate preoccupazioni sulla sua salute. Il suo allenatore Glyn Rhodes era in lacrime mentre ricordava di aver viaggiato con il suo pugile verso la Doncaster Royal Infirmary e di come le sue condizioni si erano improvvisamente deteriorate lungo il percorso.

Un’inchiesta sulla morte di Westgarth ha stabilito come una TAC all’ospedale ha rivelato un forte sanguinamento nel suo cervello. Fu trasferito al Royal Hallamshire Hospital di Sheffield, ma morì più tardi. Rhodes era davvero molto emozionato mentre descriveva come Westgarth fosse di buon umore dopo “aveva appena vinto il più grande combattimento della sua carriera”. Ha detto: “Aveva appena vinto. Non voleva uscire su una barella. Voleva crogiolarsi nella gloria”. In Tribunale è emerso come l’incontro sia stato il decimo combattimento professionale di Scott Westgarth e il più importante della sua carriera. Grazie a quella vittoria, infatti, avrebbe potuto concorrere al titolo inglese di categoria.

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