Veronica Panarello | la Cassazione | “Non merita alcuna attenuante”

Per i giudici, Veronica Panarello, in carcere per avere ucciso il figlio di 8 anni, Loris Stival, non è meritevole di nessuna misura attenuante.

Veronica Panarello
Per la Cassazione Veronica Panarello non merita nessuna attenuante FOTO viagginews

Secondo i giudici della Suprema Corte, Veronica Panarello non ha diritto a nessuna delle attenuanti previste per la pena di 30 ani di reclusione che sta scontando in carcere a Torino. La donna, secondo la giustizia italian, uccise il proprio figlio Loris Andrea Stival, 8 anni, il 30 novembre 2014 a Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa.

LEGGI ANCHE –> Veronica, nuove accuse al suocero: “Mise un cappio a Loris”

E lo fece con lucidità, dopo avere pianificato tutto. Successivamente ha poi tentato di incolpare il suocero, accusandolo anche di avere una relazione clandestina con lei. Ma la Cassazione non ha mai creduto ad una sola parola da parte di Veronica Panarello. Il cui ricorso venne già respinto lo scorso 21 novembre nei confronti del verdetto emesso dalla Corte d’Assise di Catania a luglio del 2018. Gli avvocati difensore della 31enne originaria di Caltagirone avevano addotto ad un disturbo noto come “amnesia dissociativa”.

LEGGI ANCHE –> Veronica, il suo messaggio inquietante prima che Loris morisse

Se vuoi seguire tutte le nostre notizie in tempo reale CLICCA QUI

Veronica Panarello, nessun disturbo: “Ha agito con consapevolezza e crudeltà”

Ma nella sentenza si legge quanto segue. “La condotta posta in essere dall’imputata subito dopo l’omicidio del figlio risulta lucidamente finalizzata al depistaggio delle indagini che sarebbero inevitabilmente seguite una volta scoperta la morte del bambino, con la immediata risoluzione di disfarsi del cadavere del figlio buttandolo in un canale in una contrada periferica, con la simulazione di una violenza carnale ai danni del piccolo, con il disfacimento degli oggetti adoperati per commettere il delitto o comunque a esso riconducibili”. Inoltre, per la cassazione, la Panarello non si trovava affatto in stato confusionale. Cosa che lei aveva tentati di far credere. Per la Cassazione, la donna ha agito con lucida spietatezza e perfettamente consapevole di cosa stesse facendo. “Era orientata nell’attività di eliminazione delle tracce del commesso reato e di depistaggio delle indagini”.

LEGGI ANCHE –> Loris Stival morte, Veronica Panarello tra due mesi a giudizio definitivo

Impostazioni privacy