Tenta un amplesso con un tubo di metallo: la conseguenza è drammatica

Ha infilato il pene in un tubo di metallo per 5 giorni, e il suo membro ha cominciato a marcire: “Volevo fare sesso così”, ha confessato il giovane. 

Aveva messo a punto un sex toy fai-da-te composto da un calzino e da un tubo metallico con il quale si è masturbato. Tutto bene (si fa per dire) finché l’autore della trovata, un 21enne thailandese, si è accorto che non riusciva più a rimuovere il marchingegno dal proprio pene. Ma solo dopo cinque giorni, quando il dolore è diventato lancinante e insopportabile, si è deciso a chiedere aiuto. Nel frattempo, il membro del giovane aveva già cominciato a “marcire”.

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L'”esperimento” con il tubo pagato a carissimo prezzo

Il 21enne si è presentato in un ospedale di Bangkok la scorsa domenica sera, spiegando che aveva infilato l’organo sessuale in una calza per poi inserirlo in un cilindro di metallo per masturbarsi almeno due volte. L’esperimento era durato quasi una settimana intera. Purtroppo per lui, il glande si sarebbe gonfiato così tanto da impedire il normale afflusso di sangue. A quel punto il giovane avrebbe provato a liberarsi dalla “trappola” con una serie di lubrificanti, senza però riuscirci.

Dopo l’iniziale – e comprensibile – sbigottimento, i medici della capitale thailandese hanno fatto di tutto per risolvere il problema. Il paramedico Akachai Buapathum ha raccontato di aver impiegato tre ore a rimuovere il tubo dal pene dell’uomo: “Quando è arrivato il suo pene era già gonfio. Il bullone e i dadi erano spessi 3 mm e abbiamo dovuto aprirli con una piccola lama”. Il dottor Sitra Likisakul ha aggiunto che il ragazzo ha rischiato di perdere il pene: la pelle era marcita al punto che si vedeva a occhio nudo il tessuto interno. “Mi sembra ancora incredibile che se la sia cavata. È molto pericoloso avere il pene in queste condizioni per tre ore, figuriamoci per cinque giorni…”.

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EDS

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