Funerale | caro estinto in avanzata decomposizione | Scambio di accuse

Al suo funerale un uomo defunto da qualche giorno ci arriva con il cadavere fortemente compromesso. Ed è scambio di accuse tra i soggetti coinvolti.

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Corpo in avanzatissimo stato di decomposizione per un uomo al suo funerale e scoppia la polemica FOTO viagginews

Funerale in circostanze controverse quello andato in scena in provincia di Venezia. Il cadavere del caro estinto infatti versava in una situazione di cattivissimo stato di conservazione all’interno dell’obitorio dell’ospedale di Dolo, appena prima della celebrazione funebre.

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L’uomo era originario di Mira, altra località della provincia del capoluogo veneto. Questo ha portato l’Azienda sanitaria e l’impresa funebre incaricata a scontrarsi, presentando due diverse versioni dei fatti. Quest’ultima riferisce di provare sconcerto per quanto avvenuto, ritenendo inammissibile che si arrivi ad una situazione del genere prima di un funerale. “Rappresenta una gravissima mancanza di rispetto per il deceduto e per la sua famiglia, ai quali ho consigliato di non vedere il congiunto per non cadere preda del panico. Sarebbero rimasti certamente sconvolti”, spiega il titolare dell’agenzia di pompe funebri.

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Funerale, corpo in avanzata decomposizione: “Meglio per i parenti non guardarlo”

Pare che il defunto fosse stato portato all’ospedale di Dolo subito dopo il decesso, come indicato anche dagli appositi referti. Due giorni dopo all’incirca, gli incaricati funebri sono andati lì per la vestizione. Ma la stessa agenzia fa sapere che evidentemente il corpo non era stato conservato nelle celle frigorifere. Inoltre sembra che non si tratti del primo caso simile in quello stesso ospedale. Ci sarebbe anche una dichiarazione fornita dal responsabile obitoriale, il quale avrebbe ribadito come “le salme di Mira non hanno il diritto di essere portate a Dolo”. Ma quello è l’unico obitorio della zona e c’è un apposito certificato di morte firmato da magistrato e medico che ne autorizza la conservazione presso quella struttura.

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Scambio di accuse tra ospedale ed agenzia funebre

Alla base di tutto ci sarebbe però un mancato accordo tra il Comune e la Asl. Dal canto suo proprio il responsabile obitoriale, che dirige le strutture di Dolo e Mirano, fornisce la sua versione. Ed accusa invece l’agenzia funebre, che minaccia denunce. “Dovrei essere io a denunciare loro. L’impresa funebre ha portato il corpo all’obitorio già in stato avanzato di decomposizione e come evidenziato dal medico necroscopico. L’obitorio dell’Ospedale conserva sempre le salme secondo la normativa vigente. Per legge poi ogni Comune dovrebbe disporre in autonomia di un proprio obitorio. Cosa che non avviene. Mi riservo a mia volta di inoltrare denuncia all’impresa”, conclude il responsabile. Ma intanto a farne le spese sono il caro estinto in questione e la sua famiglia.

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