Vincenzo Mollica, il dramma: gravissimi problemi di salute, non ci vede più

La suo schiettezza e bonomia ne fanno uno dei volti più noti e amati dell’informazione televisiva. Ma, anche se nessuno lo sospetterebbe, Vincenzo Mollica, 65enne storico inviato del Tg1 e decano dei critici tv, sta affrontando un vero e proprio dramma. Da tre anni a questa parte è affetto da problemi alla vista, che hanno determinato un peggioramento delle sue condizioni di salute che lo hanno portato praticamente a perdere la vista a causa di un glaucoma che gli ha mangiato il 95% del nervo ottico. Inoltre il giornalista è affetto anche da Morbo di Parkinson e diabete.

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Lui stesso ne ha parlato al Corriere della Sera: “Le mani che tremano? Quello è il morbo di Parkinson. Non mi faccio mancare nulla. Ho pure il diabete. Sono un abile orchestratore di medicinali. Andrea Camilleri mi ha spronato a non abbattermi, a sviluppare gli altri sensi. Ignoro che cosa sia la depressione. Mi sostengono due pilastri: famiglia e lavoro. Nella vita non ho altro. Mai messo piede nei salotti. Prima scrivevo, leggevo, disegnavo. Ora mi tocca andare a braccio”.

La lezione di un grande giornalista

“Ora che la vista mi si è ristretta, si è ristretta anche la scrittura e ho ritrovato il gusto che avevo da bambino per le rime”, ha raccontato lui stesso al settimanale Oggi. Per il suo ultimo libro, Scritto a mano, pensato a piedi (RaiLibri) “è stato centrale l’iPhone: gli aforismi li dettavo a Siri, che li scriveva per me. E i disegni che ho inserito, ispirati ad Andrea Pazienza e Keith Haring, li ho disegnati con le dita grazie a un’app”. La tecnologia si è dunque rivelata preziosissima per il celebre giornalista che, anziché rassegnarsi a queste sue condizioni e accantonare i suoi progetti, li ha portati a termine.

“Ho scelto di misurarmi con gli aforismi – ha precisato Mollica – perché da tre anni a questa parte ci vedo molto poco. Non potendo applicarmi in una scrittura lunga, mi sono misurato con grande divertimento e passione con gli aforismi. Poi amo le sorprese che si ricavano dall’associazione di parole in rima. L’aforisma ‘Una risata festosa che nasconde sempre una lacrima dolorosa’ l’ho dedicato a Totò. Che ha avuto una vita difficile, complicata, ma se non l’avesse avuta non sarebbe arrivata a noi quella risata festosa che c’accompagna ancora”.

Sempre a Oggi Mollica ha confidato che “oltre a mia moglie Rosa Maria e a mia figlia Caterina, ho avuto due grandi soddisfazioni nella vita: sono diventato Vincenzo Paperica, papero protagonista di 13 storie di Topolino; sono stato una domanda orizzontale e anche verticale nei cruciverba della Settimana enigmistica”. E, sempre riferendosi alla moglie, ha spiegato: “Le ho dato disposizioni precise: quando morirò, sulla lapide voglio un’immagine di Paperica e la scritta: ‘Qui giace Vincenzo Paperica che tra gli umani fu Mollica’».

EDS

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