Mattarella, il messaggio di fine anno: “L’Italia? Va vista dallo spazio”

Nel suo tradizionale messaggio di fine anno il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha invitato l’Italia ad avere più fiducia in se stessa e a dare più spazio ai giovani.

L’Italia deve avere più fiducia in se stesso, nei propri talenti, facendo leva sulla sua identità italiana, “sinonimo di sapienza, genio, armonia”, perché nel mondo “vi è una diffusa domanda di Italia”. E’ questo l’invito rivolto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo tradizionale messaggio di fine anno.

Leggi anche–>Capodanno 2020: il primo e l’ultimo del mondo

Al tempo stesso, però, il Capo dello Stato lancia un appello alla coesione sociale, alla “cultura della responsabilità”, perché usciremo dalla crisi se tutti gli attori faranno la loro parte. “Il futuro è già cominciato”, avverte Mattarella “Occorre investire molto sui giovani, per evitare l’esodo verso l’estero. Servono, però “occasioni di lavoro correttamente retribuite”.

Se vuoi seguire tutte le nostre notizie in tempo reale CLICCA QUI

L’ottimismo nonostante tutto del Presidente Mattarella

Nel suo quinto messaggio di fine anno da Presidente della Repubblica, sedici minuti a schermi unificati, Sergio Mattarella ha fatto un discorso carico di speranza, nell’evidente intento di infondere coraggio a un Paese sfiduciato, che molti vedono in declino, con l’invito a guardare alle cose positive, “perché disponiamo di grandi risorse”. Tempo fa – ha esordito parlando dalla sala dei Tofanelli, al piano terra della palazzina Gregoriana, l’ala più antica del Quirinale – mi è stata donata una foto dell’Italia vista dallo spazio”. Un regalo di Julie Payette, la governatrice generale del Canada, lo scorso 2 dicembre in visita a Roma. “Ve ne sono tante sul web, ma questa mi ha fatto riflettere, perché proviene da un’astronauta, adesso al vertice di un Paese amico. Vorrei condividere con voi questa immagine. Con un invito: proviamo a guardare l’Italia dal di fuori, allargando lo sguardo oltre il consueto. Come ci vedono dall’estero? Un Paese proteso nel Mediterraneo e posto per geografia e per storia, come uno dei punti di incontro dell’Europa con civiltà e culture di altri continenti. Questa condizione ha contributo a costruire la nostra identità. Un Paese che ha appena celebrato Leonardo da Vinci e che quest’anno ricorderà Raffaello, e l’anno prossimo renderà omaggio a Dante Alighieri. Incontro sovente Capi di Stato e registro una grande apertura verso di noi, simpatia nei confronti del nostro popolo. Non soltanto per il richiamo della sua arte e dei paesaggi, per la sua creatività e per il suo stile di vita; ma anche per la sua politica di pace, per la ricerca e la capacità di dialogo nel rispetto reciproco, per le missioni delle sue Forze Armate in favore della stabilità internazionale e contro il terrorismo, per l’alto valore delle nostre imprese e per il lavoro dei nostri concittadini”.

Gli italiani, è il sottinteso di Mattarella, sono meglio di come si dipingono. Resta però il fatto che vi sono “problemi da non sottovalutare”: “Il lavoro che manca per tanti, anzitutto. Forti disuguaglianze. Alcune gravi crisi aziendali. L’esigenza di rilanciare il nostro sistema produttivo. In particolar modo è necessario ridurre il divario che sta ulteriormente crescendo tra Nord e Sud d’Italia. A subirne le conseguenze non sono soltanto le comunità meridionali, ma l’intero Paese”. Di qui l’accorato appello alla coesione nazionale e allo spirito di unità. “Abbiamo ampie possibilità per affrontare e risolvere questi problemi. L’Italia riscuote fiducia, questo deve indurci ad averne di più in noi stessi, per dare corpo alla speranza di un futuro migliore. Conosco le difficoltà e le ferite presenti nelle nostre comunità, le attese di tanti italiani. Dobbiamo aver fiducia e impegnarci attivamente nel comune interesse, perché abbiamo risorse di umanità, ingegno, capacità d’impresa”.

Quindi l’elogio del presidente all'”Italia silenziosa”, operosa, positiva e “che non ha mai smesso di darsi da fare”. A tal fine “è decisivo il buon funzionamento delle pubbliche istituzioni che devono alimentare la fiducia”. Infatti “la democrazia si rafforza se le istituzioni tengono in vita una ragionevole speranza”. Veniamo così al passaggio più politico del discorso. “Sviluppare una cultura della responsabilità, che riguarda tutti: dai partiti ai singoli cittadini, alle imprese, ai sindacati, alle associazioni. La cultura della responsabilità costituisce il più forte presidio di libertà e di difesa dei principi, su cui si fonda la Repubblica. Questo comune sentire della società – quando si esprime – si riflette sulle istituzioni per infondervi costantemente un autentico spirito repubblicano”.

Il pensiero del Capo dello Stato per i giovani

Come accennato, Mattarella riserva particolare attenzione ai giovani, “ai quali dobbiamo affidare responsabilità. Le nuove generazioni avvertono meglio degli adulti che soltanto con una capacità di osservazione più ampia si possono comprendere e affrontare la dimensione globale e realtà di un mondo sempre più interdipendente”. E non dimentica i ragazzi che hanno affollato le piazze dei Fridays for future, i quali “hanno chiara la percezione che i mutamenti climatici sono questione serissima che non tollera ulteriori rinvii nel farvi fronte”. La Green economy, ha poi osservato, è “anche un’opportunità di sviluppo, di creazione di posti di lavoro, di connessione tra la ricerca scientifica e l’industria”.

Non è mancato un riferimento a Venezia ferita dall’alluvione: “Il tema della tutela dell’ambiente è fondamentale per il nostro Paese. I giovani l’hanno capito. E fanno sentire la loro voce proiettati, come sono, verso il futuro e senza nostalgia del passato. Ogni società ha sempre bisogno di giovani, se possibile ancora di più oggi che la durata della vita è cresciuta e gli equilibri demografici si sono spostati verso l’età più avanzata”. Servono dunque “occasioni di lavoro correttamente retribuite”. Some serve coltivare la virtù del civismo, come quello dimostrato dai ragazzi della Locanda del Terzo Settore della cooperativa sociale Centimetro zero, di Spinetoli (Ascoli Piceno), che gli hanno donato una sedia bianca: “La conserverò con cura, perché reca questa scritta: Quando perdiamo il diritto di essere differenti, perdiamo il privilegio di essere liberi”. Frase che, dice Mattarella, “esprime appieno il vero senso della convivenza”.

L’inquilino del Quirinale si è detto molto colpito dalla tragedia di Alessandria, con tre vigili del fuoco vittime dell’esplosione di una cascina provocata dal titolare per truffare l’assicurazione. “Una vicenda che offre degli italiani due diverse immagini che si confrontano: l’una nobile, l’altra che non voglio neppure definire. Ma l’Italia vera e una sola: quella dell’altruismo e del dovere”. Un esempio luminoso in tal senso è il sacrificio del sindaco di Rocca di Papa, Emanuele Crestini, che “nell’incendio del suo municipio ha atteso che si mettessero in salvo tutti i dipendenti, uscendone per ultimo”.

Quindi un accenno ai social: “Sono un’occasione per ampliare le conoscenze”. Però riconosce che si trasforma talvolta “in uno strumento per denigrare, anche deformando i fatti”. Quanto ai media e al servizio pubblico, “abbiamo bisogno di preparazione e di competenze. Ogni tanto si vede affiorare invece la tendenza a prendere posizione ancor prima di informarsi”. Infine un saluto a Luca Parmitano, il primo astronauta italiano al comando della stazione spaziale internazionale. “Da lassù – mi ha detto quando ci siamo collegati – avverte quanto appaiono incomprensibili e dissennate inimicizie, contrapposizioni e violenze in un pianeta sempre più piccolo e raccolto. E mi ha trasmesso un messaggio che faccio mio: ‘La speranza consiste nella possibilità di avere sempre qualcosa da raggiungere'”.

EDS

Impostazioni privacy