Il gioco del semaforo rosso in Corso Francia a Roma, il racconto da brividi degli adolescenti

Il gioco del semaforo rosso in Corso Francia a Roma, ecco di cosa si tratta. Terribile invenzione dei ragazzini romani, lo raccontano anche le amiche di Gaia e Camilla.

Il “gioco del semaforo rosso” sarebbe la nuova sfida da brividi diffusa nell’ultimo periodo tra i più giovani ragazzi romani. Ne ha parlato pubblicamente il padre di una ragazzina adolescente, a cui la figlia avrebbe spiegato le regole del gioco dopo la morte di Camilla e Gaia lo scorso 21 dicembre: “Lo chiamano il giochino del semaforo rosso, e quando mia figlia e la sua amichetta me lo hanno spiegato dopo la morte di Camilla e Gaia mi sono venuti i brividi. Si tratta di attraversare le due carreggiate di Corso Francia veloci mentre per i pedoni è rosso e per le auto che sfrecciano è verde, sfidando la sorte. Un gioco folle del sabato sera e non solo, in voga tra i giovanissimi di Ponte Milvio”. Il motivo di questo assurdo gioco? Creare contenuti virali per i social. Mentre rischiano la morte, infatti, i ragazzini si riprendono con i cellulari e poi postano tutto sui loro profili online. Lo racconta Alessia Marani de Il Messaggero.

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Il gioco del semaforo rosso in Corso Francia, dettagli da brivido

Racconta dello stesso gioco anche Cecilia, un’amica di Gaia, la ragazzina 16enne morta lo scorso 21 dicembre proprio dopo essere stata investita insieme all’amica Camilla in Corso Francia. Gaia ammette di aver giocato anche lei al terribile gioco: “Sì, anche io ho attraversato Corso Francia di notte, correndo, fuori dalle strisce pedonali e con il semaforo verde per le auto. Rischiando la vita”. Confida le regole del gioco a Repubblica: “Prendi la rincorsa, scavalchi il guardrail e corri più veloce che puoi dall’altra parte”. Cecilia non è in grado di giustificare l’assurdità di una decisione del genere. Perché i ragazzini decidono di attraversare la strada in maniera così pericolosa, nonostante pochi metri più avanti ci sia un attraversamento pedonale sicuro? “Forse perché abbiamo sedici anni? Per fare più in fretta a raggiungere i tuoi amici, per non fare tardi sulla via del ritorno a casa. O forse e lo so che è stupido, perché è divertente. Pensi sempre che se guardi bene a destra e a sinistra e corri forte dall’altra parte ci arriverai. Finora nessuno dei miei amici aveva avuto un incidente”.

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