Turismo esperienziale: la destinazione conta, ma anche le emozioni

Ormai è un dato di fatto, non siamo più disposti – almeno, non tutti – ad andare alla scoperta del mondo affrontando i ‘classici’ viaggi organizzati confusionari e pieni di rincorse al termine dei quali nel cellulare ci sono le stesse foto che tutti fanno in automatico nei luoghi ‘simbolo’ del turismo di massa. Quello del turismo esperienziale, viceversa, rappresenta uno stile di vita che identifica gli spiriti liberi e gli amanti della scoperta: proprio quella che avviene nei luoghi più insoliti e ‘meno battuti’ del pianeta, anche attraverso una linea empatica invisibile che mette in connessione con le persone che quegli stessi luoghi li vivono.

Il turista, insomma, sempre più spesso desidera che nell’ambito del suo viaggio vengano previsti una serie di momenti e di attività indimenticabili, dove l’impatto emotivo e il coinvolgimento personale rivestono un ruolo importante. Le connessioni che si desiderano e si creano sono di tipo non soltanto sociale e fisico ma soprattutto spirituale e anche intellettuale. Ci si interfaccia in modo diverso e meno banale con la storia del posto e anche con le tradizioni spesso millenarie dei suoi abitanti.

E’ questa anche la filosofia di Conscious Journeys, tour operator con sede a Calcutta (India), che offre ai turisti curiosi di andare alla scoperta dell’Asia sull’onda di un ‘turismo consapevole’. Le destinazioni? Stiamo parlando ovviamente di India, sede del Tour Operator, ma anche di Birmania, Sri Lanka, Bhutan, Thailandia, Malesia, Isole Maldive e Isole Andamane. E il range di scelta è davvero ampio, perché questa formula di viaggio è applicabile indistintamente sia ai viaggi di nozze che alle ferie al mare oppure ancora ai tour dedicati all’immersione nei riti spirituali, sempre più apprezzati. Sempre con la guida di professionisti esperti e appassionati, nel nome di una condivisione dell’esperienza di viaggio davvero a tutto tondo, anche per quanto riguarda la sistemazione nel tessuto alberghiero per sua essenza ricco e variegato.

Le regole del viaggiatore consapevole

E’ bene precisare che cosa si intenda con il concetto di ‘turismo consapevole’, dal momento che questa tipologia di viaggio si caratterizza per essere innanzitutto coinvolgente oltre che appagante.

Lo scopo del viaggio è la conoscenza, il relax e anche il ristoro dell’anima: lo spirito ne uscirà dunque più ricco se lungo il percorso potranno essere intrecciati rapporti reali con le persone del posto, un modo unico per andare alla scoperta di cultura e tradizioni insolite oltre che di chicche gastronomiche. Da questo intreccio esce vittorioso il turismo esperienziale, che si configura anche come un’attività di stampo prettamente green, nel solco del rispetto ambientale.

Per Conscious Journeys il viaggiatore consapevole mette in conto anche di andare alla scoperta di se stesso nel corso del tour: ogni attività che viene programmata e inserita nell’agenda di viaggio viene vissuta al massimo e in prima persona. Oltre a proporre le visite alle principali attrazioni turistiche vengono infatti favoriti gli incontri, nel senso più puro del termine.

Il turismo consapevole ed esperienziale è un mix di quello di avventura, religioso ed ecologico: non c’è una definizione compiuta. E’ anche vero che questa visione del viaggio rende il turista non soltanto una persona che viene accolta e avvolta da un Paese straniero e le sue genti, ma è anche una persona che accoglie la conoscenza di sé nel viaggio.

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