Giovanni Galli, chi era il figlio Niccolò: il dramma della morte

Giovanni Galli, ex portiere del Milan di Arrigo Sacchi, chi era il figlio Niccolò: il dramma della morte avvenuta nel 2001, il ricordo del giovane.

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Portiere del Milan del trio degli olandesi, vincitore di 2 Coppe Campioni e altrettante Coppa Intercontinentale, Giovanni Galli ha vissuto un dramma. Infatti, suo figlio Niccolò è morto tragicamente. Il 9 febbraio 2001, il giovane è morto mentre tornava a casa dopo l’allenamento. Ha avuto un incidente in motorino vicino al centro tecnico del Bologna, perdendo il controllo del mezzo e sbattendo contro un guard rail in manutenzione. Aveva solo 18 anni ed era difensore della primavera del Bologna.

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Niccolò Galli: chi era il figlio dell’ex portiere del Milan

Il giovane, il primo ottobre del 2000, aveva esordito in Serie A in una partita contro la Roma. Ritenuto un calciatore talentuoso, aveva giocato nelle varie nazionali giovanili. La causa della morte fu un tubo d’acciaio in posizione pericolosa. Per la sua morte, nel 2007, furono condannati alcuni funzionari dell’azienda di costruzione coinvolta. Nel marzo del 2011, scattò la prescrizione. Fabio Quagliarella, attaccante della Sampdoria, nonché suo compagno di nazionale giovanile, gioca con la maglia numero 27 proprio in suo onore. Il Bologna ha invece ritirato la sua maglietta.

Giovanni Galli ha raccontato in un’intervista concessa a Giovanni Scifoni conduttore di ‘Beati Voi- Tutti Santi’, su Tv2000: “Se non avessi avuto la fede, la convinzione che un giorno rivedrò mio figlio Niccolò, non ce l’avrei fatta. So che rincontrerò mio figlio Niccolò, anche se non so dove o come. Speriamo di riconoscerci”. Poi aveva aggiunto: “Dopo l’incidente di Niccolò due cose sono state fondamentali nella mia vita: il grande amore della mia famiglia e la fede. Ho perso mio padre a 19 anni e non pensavo di dover portare i fiori al cimitero a mio figlio. Se non avessi avuto questa grande fede e la convinzione di ritrovare e rivedere mio figlio sarebbe stato difficile convivere con questo dolore. Il dolore non passa mai, ci si può solo convivere”.

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