Bambino autistico | niente recita “Andiamo via da quella scuola”

Ad un bambino autistico viene negata la possibilità di prendere parte alla recita di fine anno. La madre delusa ed arrabbiata lo iscriverà in un’altra scuola.

Bambino autistico
Niente recita di fine anno per un bambino autistico FOTO viagginews

Desta scalpore la notizia che riguarda un bambino autistico, escluso dalla recita scolastica di fine anno per via della sua condizione. Il fatto è accaduta in una località della provincia di Napoli. Il bimbo è affetto da iperattività regressa con ritardo cognitivo ed il fatto che fosse stato messo da parte in quello che è un appuntamento molto significativo per i bimbi e per i loro genitori ha suscitato rabbia e delusione nella sua mamma. Anche perché le modalità con le quali la donna ha saputo il tutto sono decisamente controverse.

Di questa vicenda ne abbiamo già parlato nelle scorse ore. Questa mamma riferisce di “primo schiaffo ricevuto da mio figlio nella sua vita. Imparerà molto da tale esperienza”. E lamenta di come nessuna maestra l’abbia informata della cosa. Appresa tra l’altro in maniera indiretta, attraverso quanto comunicatole da un’altra mamma. Per questo motivo già da gennaio il bambino autistico comincerà a frequentare un’altra scuola, dopo che quella che si appresta a lasciare ha manifestato di voler risolvere il problema con colpevole ritardo. Tutto ciò si evince da una lettera che la mamma del piccolo ha inviato all’Ansa.

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Bambino autistico, la mamma”Disgustata dalla maestra”

Questo il testo integrale della missiva fatta pervenire all’Ansa: «Eccomi qui, seduta davanti al fuoco in una serata di dicembre a pensare e a scrivere, piangere e scrivere, pensare a tutto quello che sta succedendo e chiedermi il perché, guardare i festoni di Natale che abbiamo in casa, alle luci intermittenti, all’albero di Natale, al presepe, a tutto ciò che rappresenta la gioia per tutti i bambini, il Natale. Lui è felice quando le lucette sono accese ma non sa cosa rappresentano, per lui i pastori del presepe sono pupazzetti e non la natività, l’albero è un oggetto strano, grande, probabilmente non capisce perché ci sono luci e palline colorate su una “grande pianta”.

Lui non si rende conto di niente, ma noi lo stesso abbiamo addobbato casa per lui. Non ho la gioia di ricevere la letterina di Babbo Natale, lui non sa nemmeno chi è, ma io ogni anno glielo faccio arrivare a casa, non lo capisce il Natale, ma io glielo faccio vivere, mentre piango perché vedo che mio figlio non vive il Natale come dovrebbe, rido comunque perché è MIO FIGLIO, la gioia della mia vita”.

Una discriminazione in piena regola

“Ero entusiasta di questa rappresentazione scolastica. Quando hanno chiesto di portare la mia quota per il regalo alla maestra e al personale scolastico, l’ho fatto con gioia, perché avrei visto anche il nome del mio piccolo sulla lista dei partecipanti al regalo, e quando ho portato anche la quota dei dolci, sono stata felice perché avrei ‘inzuppato’ il suo ciuccio nella cioccolata ed anche lui in questo modo li avrebbe mangiati, va pazzo per la cioccolata.

Mi è stato detto che non parla e non sta in fila, e per questo motivo il suo nome non è stato inserito nella lista dei partecipanti. Mi è stato detto che sarebbe stato inserito “se proprio io avessi voluto”, ma stiamo scherzando? Non solo doveva essere inserito e non escluso a priori, ma se il personale scolastico aveva delle comunicazioni doveva farle a noi e non ad un’altra mamma, ma poi comunicazione di cosa… non era un’audizione per Broadway o una prima al San Carlo, era una rappresentazione tra bimbi della stessa classe di età compresa tra i quattro e i cinque anni”.

“Già a gennaio cambieremo scuola”

“Dico ‘era’ e non ‘è’, perché il mio piccolo non parteciperà, non lo voglio il contentino, non lo accetto. A gennaio il mio bambino andrà anche in un’altra scuola, il mio piccolo non assaggerà mai la crema di quei dolcetti che saranno li quel giorno, noi non accettiamo un comportamento del genere, nessuno dovrebbe accettarlo, non c’è neanche una fotografia di classe con lui dentro. Cosa che con un colpo di coda la maestra mi ha detto solo ieri o l’altro ieri, adesso non ricordo, non gli avevano nemmeno fatto la fotografia!

La maestra ha detto che da sola non riusciva a tenerlo fermo, e allora perché me lo ha detto solo adesso e non quando l’ha scattata a tutti gli altri bambini. Ripeto, non gli avevano scattato nemmeno la foto, sono inorridita!!! Adesso probabilmente si aggrappano agli specchi, infatti la maestra mi invia messaggi su WhatsApp (facendo finta di niente), che mi sta ancora aspettando per discutere della manifestazione e decidere cosa far fare al mio piccolo, sono ancora più schifata”.

“La maestra avrebbe dovuto avvisarmi molto prima e di persona”

“Mi dice che lei non mi ha parlato di niente perché non mi aveva vista a scuola, se proprio mi voleva mi chiamava e riferiva a me, ripeto, non ad un’altra mamma, le cose private di mio figlio. Ieri e oggi ho letto tanti articoli e tanti messaggi di solidarietà, da gente comune e da personaggi pubblici, di gente che commenta e pubblica post dando amore a mio figlio pur non conoscendolo, di chi prova rabbia, di chi si offre di fare qualcosa per noi. Leggere questo mi sta aiutando ad andare avanti, a non aver paura, quella paura di noi mamme, che cerchiamo sempre di proteggere i nostri figli, a non aver paura di affrontare questa battaglia, a non aver paura di essere poco elastici, come ci dissero dalla scuola, altrimenti avrebbero dovuto dirci che mio figlio non poteva più frequentare”.

Più tutela e maggiore sensibilità verso i bimbi con queste problematiche

“Noi non abbiamo avuto paura, adesso abbiamo più coraggio e andremo avanti, per mio figlioe tutti i bimbi come lui. In ultimo, voglio augurare Buon Natale alla maestra e al personale scolastico che riceverà il regalo anche con la quota del mio piccolo, su quella lista il suo nome può esserci. La maestra non si stressa a stargli dietro, deve semplicemente scartare il regalo, questo è stato il primo schiaffo della sua vita che ha ricevuto, la sua prima tassa, il regalo a chi lo ha escluso dalla lista dei partecipanti. Buon Natale maestra e buon Natale di vero cuore a tutte le persone che pur non conoscendoci, ci stanno dimostrando amore, in un episodio triste, stiamo comunque vivendo la magia del Natale, la festa al mio gioiello gliela faremo noi a casa nostra”.

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