Autobus in fiamme | Processo a Sy | “Ha rovinato i nostri figli”

Nuovo appuntamento in tribunale nel procedimento contro Oussenynou Sy, che diede un autobus in fiamme con numerosi ragazzini a bordo. “È un mostro”.

Autobus in fiamme
Autobus in fiamme FOTO screenshot

Lo scorso 20 marzo Oussenynou Sy diede diede un autobus in fiamme. Era quello da lui stesso condotto ed a bordo del quale stavano viaggiando 51 giovanissimi alunni, oltre a due insegnanti ed una bidella. Tutti loro frequentavano una scuola media del posto. Lunedì 16 dicembre si è svolta una nuova udienza nel processo a carico del 47enne, celebrato dinanzi alla Corte d’Assise a Milano. In questa circostanza hanno testimoniato alcuni genitori di parte dei ragazzi presenti sull’autobus in fiamme. Una madre in particolare ha raccontato come, a distanza di parecchi mesi, la sua figlia accusi ancora delle gravi problematiche a livello psicologico. “Stavamo facendo l’albero di Natale quando mi è caduta una fascetta da elettricista dalle mani. Mia figlia l’ha presa dicendo che con una fascetta simile era stata legata. Poi è scoppiata in un pianto irrefrenabile”.

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Autobus in fiamme, ancora oggi alcuni ragazzini presentano dei traumi

Difatti l’accusa sostiene che Sy abbia immobilizzato le mani delle sue vittime proprio con delle fascette in plastica. “Anche nei giorni immediatamente successivi a quanto avvenuto la mia bambina era molto ansiosa. La vedevo circospetta nei confronti di chiunque e di qualunque aspetto. Se incontravamo degli uomini mi diceva di cambiare direzione. Ed a casa non vuole vedere coltelli, quando capita cambia stanza. A casa non parliamo mai dell’accaduto, anche se facciamo bene attenzione a come ci comportiamo”. Un’altra giovanissima presenta da allora disturbi d’ansia e del sonno. In determinate situazioni, come l’avvertire l’odore acre di benzina od il vedere specifici oggetti, si manifestano tale problematiche. Tutti i genitori in aula hanno chiesto che venga fatta giustizia nei confronti di Oussenynou Sy.

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