Vittime di Piazza Fontana: chi sono i 17 morti della strage

A causa dell’ordigno esploso il 12 dicembre del 1969 a Piazza Fontana sono morte 17 persone: ecco chi sono e come vengono celebrate.

Oggi è il 50° anniversario della Strage a Piazza Fontana. Il 12 dicembre del 1969, alle 16:37, un ordigno distrugge la sala della Banca Nazionale dell’Agricoltura in cui si stava discutendo sugli accordi con agricoltori e braccianti. Ciò che ne segue è paura, angoscia, confusione, dolore e rabbia. A causa dell’ordigno quel giorno sono morte 17 persone, la cui tragica fine non ha trovato la giustizia di un’equa condanna. Dopo oltre 40 anni di indagini e processi, infatti, l’unica condanna emessa è quella a Carlo Digilio. L’uomo, reo confesso, non ha però scontato la pena poiché il suo reato è stato prescritto. Gli altri artefici accertati appartenenti a Ordine Nuovo, Freda e Ventura, non sono mai stati condannati in via definitiva.

Questi i nomi della madre delle stragi che ha aperto gli anni di piombo: Giovanni Arnoldi
, Giulio China, Eugenio Corsini, Pietro Dendena, Carlo Gaiani, Calogero Galatioto, Carlo Garavaglia, Paolo Gerli, Luigi Meloni, Vittorio Mocchi, Gerolamo Papetti, Mario Pasi, Carlo Perego, Oreste Sangalli, Angelo Scaglia, Carlo Silva, Attilio Valè. A questi andrebbe aggiunto il nome di un innocente morto qualche giorno dopo: Giuseppe Pinelli. Ritenuto ingiustamente autore della strage, venne trattenuto per quasi 72 ore in questura. Il suo decesso è avvenuto proprio in quel luogo, in circostanze misteriose. Nel ’75 una sentenza molto contestata ha decretato che la morte di Pinelli avvenne in seguito ad un malore.

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Commemorazione delle vittime di Piazza Fontana

 mattarellaIn occasione di questo 50° anniversario dalla strage di Piazza Fontana, ci sarà una commemorazione nazionale all’interno di Palazzo Marino. Dalla sede del comune di Milano parlerà il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il quale ricorderà i nomi delle vittime di quell’attentato e sottolineerà l’ingiustizia di una mancata condanna. Presente a Milano anche la vedova di Giuseppe Pinelli, Licia Rognini. A comunicarlo è stata lei stessa spiegando: “Quello di quest’anno è un passaggio importante, è una svolta. Ogni parola del presidente sarà un incentivo ad andare avanti per la democrazia. Parlare di mio marito Pino in un certo modo è anche un tassello per la democrazia. Non mi aspettavo che il sindaco Sala chiedesse perdono alla nostra famiglia. E’ stato un bel gesto, che ci restituisce qualcosa. Io non mi aspetto niente da nessuno, quello che arriva arriva, come è avvenuto in questi cinquant’anni. Su come è morto mio marito la verità noi la conosciamo, noi le cose le sappiamo, poi se qualcuno ha voglia di parlare, parlerà“.

Se le cariche istituzionali daranno vita alla commemorazione delle vittime dal Comune di Milano. I cittadini sfileranno con due cortei per le strade del capoluogo lombardo. Uno di questi partirà proprio da Piazza Fontana, mentre l’altro da Piazza Cavour per finire nel luogo dell’attentato. Anche la Rai si unisce alle iniziative in ricordo delle vittime con una lunga serie di trasmissioni, film e documentari sulla strage.

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