Incidente filobus Milano | tranviere sotto accusa per il telefonino

Incidente filobus Milano
Incidente filobus Milano accertamenti sul telefonino del tranviere FOTO screenshot

Incidente Milano, si indaga sul telefonino del tranviere: possibile che il conducente stesse utilizzando il cellulare distraendosi alla guida.

L’incidente del filobus a Milano costato la vita alla 49enne Shirley Ortega è ben documentato dalle immagini video di una telecamera di sicurezza. In esse si intuisce come l’impatto tra il mezzo di trasporto pubblico ed un camion compattatore dell’Amsa sia stato provocato presumibilmente dal mancato rispetto di un semaforo da parte del primo. L’impatto è avvenuto sabato mattina alle 08:09 all’incrocio tra via Marostica e viale Ergisto Bezzi. All’indomani la vittima, inizialmente ricoverata in coma, è poi deceduta. Gli inquirenti indagano sull’incidente del filobus a Milano esaminando in particolare la posizione dell’autista del mezzo pubblico. La Procura ha disposto degli accertamenti da compiere sul telefonino del tranviere. Questo dovrebbe dare risposte certe circa un eventuale utilizzo dello smartphone. E potrà dire con relativa certezza se l’uomo stesse guidando mentre era distratto, nel caso.

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Incidente filobus Milano, “il tranviere è passato col rosso”

Ci sarebbero i crismi per indagare questa persona per alcuni reati, tra i quali omicidio colposo e lesioni colpose plurime. Oltre alla morte di Shirley Ortega, risultano ferite 16 persone tra i passeggeri del filobus. Le autorità stanno anche vagliando i recenti turni di lavoro del tranviere. Questi avrebbe iniziato regolarmente sabato mattina, senza ritardi che avrebbero potuto spiegare dal suo punto di vista la necessità di sopperire a dei ritardi. Giuseppe Sala, sindaco di Milano, si è rivolto all’Atm per richiedere controlli ed attenzioni sugli operatori. È acclarato il fatto che il filobus sia passato con il semaforo rosso, afferma il primo cittadino, “ma lungi da me espormi con l’attribuzione di responsabilità e di colpa a chi di turno. Ma bisogna accertare la verità e chi ha sbagliato dovrà pagare”.

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