Tosca di Giacomo Puccini: trama dell’opera, tutto quello che c’è da sapere

La Tosca di Giacomo Puccini è una delle opere liriche più note al mondo, scopriamone la genesi, la trama e tutto ciò che bisogna sapere.

Nel 2019 tutti, anche chi non ha mai visto un opera lirica al Teatro, conoscono la Tosca di Giacomo Puccini. L’opera del compositore italiano è conosciuta e amata in tutto il mondo, il suo successo di pubblico è stato tale da renderla probabilmente la sua creazione di maggiore successo. Eppure all’inizio non era stata accolta con entusiasmo, anzi alla prima aveva addirittura ricevuto una feroce stroncatura da parte del la critica.

Ma andiamo per gradi. Tosca nasce come dramma teatrale sceneggiato dall’autore francese Victorien Sardou. Il dramma viene rappresentato per la prima volta a Milano nel 1889 e Giacomo Puccini ne rimane letteralmente ammaliato. La sera stessa s’informa con chi di dovere per chiedere l’autorizzazione per farla diventare un’opera lirica. Sardou accetta ma chiede che venga musicata da un altro compositore. Ci vorranno 3 anni prima che Puccini ottenga finalmente i diritti.

I lavori sul testo e sulla musica si concludono nel 1899 ed il 14 gennaio del 1900 viene rappresentata per la prima volta al Teatro Costanzi di Roma. Quella sera ci furono diverse problematiche tecniche che ne inficiarono la fruibilità ed i critici bocciarono Puccini e la sua Tosca. Negli anni a venire, però, ottene un successo incredibile e nel 1902 era già sbarcata in tutti i teatri lirici del mondo.

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Tosca di Giacomo Puccini, la trama

La Tosca si apre con la fuga vertiginosa dell’ex console romano Cesare Angelotti. Scappato dalle carceri di Castel Sant’Angelo, l’uomo trova rifugio nella cappella della marchesa Attavanti, sua sorella. Qui fa la conoscenza del pittore Mario Cavaradossi, impegnato in quel periodo con alcuni dipinti per la cappella, tra cui uno che raffigura la marchesa in preghiera. I due fanno amicizia, il pittore è un sostenitore delle idee politiche del console e promette di aiutarlo a scappare. Mentre i due parlano, entra Floriana Tosca, bella amante del pittore, che, intravisto il quadro sulla marchesa, fa una scenata di gelosia. Mario riesce a placarla e mandarla via.

Il secondo atto si apre con l’annuncio dell’agente Spoletta al Barone della cattura di Mario. L’uomo viene torturato perché riveli il nascondiglio del console, ma il pittore non cede. Così il Barone fa portare la sua amata Tosca e le chiede di ottenere informazioni in cambio della vita del suo amato. Mario chiede a Floriana di non cedere, ma quando sente le sue urla Tosca rivela la posizione del console. A quel punto il Barone offre a Tosca la liberazione di Mario ed un salvacondotto per lasciare Roma, in cambio però si deve concedere a lui. La donna prova ribrezzo ed esita, ma viene a sapere della morte di Angelotti e accetta il ricatto. Quando, però, il barone si avvicina per abbracciarla, la donna lo pugnala a morte e scappa.

Nell’atto conclusivo Tosca corre verso l’amato che sta per essere fucilato. Lo informa che ha ottenuto un salvacondotto dal barone e che deve accettare di partecipare ad una finta esecuzione. L’uomo accetta, e lei va a parlare con il comandante della guarnigione per informarlo del volere del barone. Mario viene dunque fucilato, solo dopo Tosca si rende conto che i proiettili dei soldati erano veri e che il barone l’aveva ingannata. Affranta per la morte dell’amato, Floriana decide di togliersi la vita.

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