Francesca Bria, chi è la consulente per le Nazioni Unite sull’innovazione digitale

Conosciamo meglio la storia di Francesca Bria: ecco tutte le curiosità sulla carriera e vita privata della consulente sull’innovazione digitale per le Nazioni Unite

Francesca Bria chi è
Francesca Bria

Francesca Bria, ha 42 anni ed è la candidata a diventare la presidente del Fondo Nazionale Innovazione, che sarà nel 2020 con circa due miliardi di euro per le startup il più importante strumento di venture capital per sostenere l’innovazione e il talento. Attualmente è senior advisor delle Nazioni Unite per le città digitali e smart ed è stata assessore della città di Barcellona nella giunta di Ada Colau, dopo gli studi in un college di Londra e un periodo di progetti e ricerca nel think tank britannico Nesta. Nella sua città adottiva, Barcellona, ha creato banche dati aperte e piattaforme di partecipazione, ma lo ha fatto con una visione radicale che lei sintetizza nello slogan “dal Big Tech (le grandi aziende delle Silicon Valley) al Democratic Tech”. Dopo aver rifiutato un nuovo mandato come assessore a Barcellona, ha anche incontrato in estate il Partito democratico di Zingaretti visto che il suo nome è stato accostato al possibile ministro dell’Innovazione nella formazione del secondo governo Conte. Il suo nome è comunque stato preso in considerazione per diventare la candidata per il neonato Fondo Innovazione. Il Fondo Innovazione è uno strumento, istituito con la precedente legge di Bilancio, che per la prima volta destina risorse e persone a sostenere la crescita delle startup.

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Francesca Bria, carriera

Francesca Bria è professore Associato, Ricercatore e Senior Advisor in Tecnologia e Politiche per l’Innovazione. Ha conseguito un Dottorato di Ricerca in Innovation and Entrepreneurship presso l’Imperial College di Londra e un Master in Digital Economy all’Università di Londra, Birbeck. Come Capo Programma Senior a Nesta ha condotto il progetto EU D-CENT, il più grande progetto europeo sulla democrazia digitale e le valute digitali. Inoltre, è stata anche a capo del progetto DSI sulla Innovazione Sociale Digitale in Europa, fornendo consulenza all’Unione Europea sulle politiche per l’innovazione sociale digitale. Ha insegnato in diverse università, nel Regno Unito e in Italia, e ha svolto il ruolo di consulente di governi, organizzazioni pubbliche e private e movimenti sulle politiche per la Tecnologia e l’Innovazione e il suo impatto socio-economico.

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