Meningite, studentessa morta: la procura di Brescia indaga su 7 medici

La Procura di Brescia ha aperto un’indagine sulla morte di Veronica Cadei, studentessa di 19 anni morta ieri per meningite fulminante.

La giovanissima Veronica Cadei, studentessa originaria di Bergamo, ha accusato un malore mentre si trovava all’Università. La ragazza si trovava in compagnia di un collega che, preoccupato per le sue condizioni, l’ha accompagnata agli Spedali civili di Brescia. Veronica è stata ricoverata e ieri mattina, in meno di 24 ore dal ricovero, è deceduta. Si pensa che a causarne la morte sia stata una meningite fulminante, ma il procuratore di Brescia ci vuole vedere chiaro sulla vicenda.

Questo infatti ha disposto un’autopsia sul corpo della studentessa per verificare quale tipo di meningite l’abbia uccisa. Ma ha anche deciso di aprire un’indagine sull’ospedale e sui medici che l’hanno avuta in cura per verificare che non vi siano state negligenze. Sono sette in tutto i medici che sono sotto indagine al momento. Pare, infatti, che inizialmente fosse stata diagnosticata una semplice gastroenterite.

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Studentessa morta per meningite, il dolore della mamma di Veronica

Grande è il dolore della mamma di Veronica, la donna non ha solamente perso la figlia, ma si trova a dover venire a patti con un decesso inspiegabile. Intervistata sulla morte della figlia, infatti, la donna ha spiegato: “Ci avevano detto che era una gastroenterite acuta e ora chiedo di sapere come si è arrivati alla morte di mia figlia. Si poteva evitare o doveva finire così?”. Nonostante la figlia fosse stata ricoverata all’improvviso, lei ed il marito erano stati rassicurati dalla prima diagnosi medica. Solo durante la notte tra lunedì e martedì hanno capito la gravità della situazione: “Al mattino alle tre ci hanno chiamati per dire che il quadro era peggiorato e alle sette del mattino Veronica aveva smesso di vivere”.

Dall’ospedale di Brescia, intanto, il direttore Gianmarco Trivelli si dice sicuro che il suo personale ha fatto tutto il possibile per salvare la ragazza: “Abbiamo fatto quello che c’era da fare. È un dramma perdere una figlia di 19 anni. Siamo a disposizione della magistratura”.

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