“Black Friday”: bufera sul Corriere dello Sport per il titolo sul match Inter-Roma

La copertina del Corriere dello Sport con le foto di Lukaku e Smalling e il richiamo al Black Friday ha scatenato l’indignazione del web e dei media inglesi (e non solo).

Se l’intento era quello di provocare, il Corriere dello Sport ci è sicuramente riuscito. Forse anche più di quanto pensava e sperava. Il quotidiano sportivo romano ha infatti aperto la sua edizione con la foto di Romelu Lukaku e Chris Smalling, ex compagni allo United e protagonisti del match fra Inter e Roma di venerdì sera, col titolo di “Black Friday”, con un richiamo al colore della pelle dei due calciatori e all’iniziativa commerciale per gli acquisti a prezzi scontati celebrata lo scorso venerdì 29 novembre. Apriti cielo.

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La polemica sul gioco di parole sul Black Friday

La scelta editoriale del Corriere dello Sport ha subito scatenato un gran polverone, con le voci critiche in netta maggioranza a chi vede il gioco di parole sul Black Friday con favore. Il titolo incriminato è stato riportato con dure critiche da diversi siti online stranieri, tra cui il popolarissimo Daily Mail, il Guardian e la stessa BBC in home page, facendo divampare la protesta e suscitando attacchi al vetriolo – soprattutto da Oltremanica ma anche da altri paesi – nei confronti del calcio italiano.

Anche la Roma ha preso subito posizione, twittando dal suo canale inglese contro la prima pagina del giornale: “No one, absolutely nobody. Not a single soul” (“Nessuno. Assolutamente nessuno. Non anima viva. Il titolista del Corriere dello Sport“, con riferimento a coloro che avrebbero scritto o solamente pensato a quell’apertura in un momento delicato come questo sul tema del razzismo nel mondo del calcio). Sempre la Roma e il Milan hanno poi diramato una nota in cui annunciano la decisione di negare l’accesso ai rispettivi centri sportivi ai giornalisti del Corriere dello Sport per il resto dell’anno, stabilendo che i rispettivi giocatori non svolgeranno alcuna attività mediatica con il giornale durante questo periodo. Anche se l’articolo di giornale associato al titolo Black Friday contiene, a ben vedere, un messaggio antirazzista. Tant’è.

Sui social hanno preso posizione anche i due giocatori raffigurati sulla prima pagina, Smalling e Lukaku appunto. Il difensore della Roma ha chiosato su Twitter: “Avrei voluto passare la giornata concentrandomi sulla partita di domani, e devo confessare che quel che è avvenuto stamattina è stato sbagliato e altamente insensibile. Spero che i responsabili coinvolti nella redazione di questo titolo si prendano la responsabilità e capiscano il potere che hanno attraverso le parole, e l’impatto che queste parole possono avere”. Secondo Lukaku, invece, quello del Corriere dello Sport è “il titolo più stupido che io abbia mai visto nella mia carriera, dovreste fare un lavoro migliore”. Anche l’Inter ha voluto lanciare un lanciando un messaggio contro il razzismo, scegliendo però di non citare il Corriere dello Sport per non dare ulteriore visibilità a un contenuto considerato di pessimo gusto: “Il calcio è passione, cultura e fratellanza. Siamo e saremo sempre contro ogni forma discriminazione”.

Ma Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport, difende la scelta in un nota pubblicata sul sito del giornale: “Piattaforme digitali? Direi pattumiere. Truccate da rancori nobili. Sdegno a buon mercato. Un bel pensiero al giorno toglie il medico di torno. Eserciti di benpensanti di questi tempi affollano il web per tingersi di bianco le loro anime belle. Individuato il razzista di turno, vai, due colpi alla tastiera e via la macchia, ti senti un uomo migliore in un mondo migliore. Bianchi, neri, gialli”. “Negare la differenza – continua – è il tipico macroscopico inciampo del razzismo degli antirazzismi. La suburra mentale dei moralisti della domenica, quando anche giovedì è domenica. ‘Black Friday’, per chi vuole e può capirlo, era ed è solo l’elogio della differenza, l’orgoglio della differenza, la ricchezza magnifica della differenza. Se non lo capisci è perché non ce la fai o perché ci fai. Un titolo innocente, peraltro perfettamente argomentato da Roberto Perrone, viene trasformato in veleno da chi il veleno ce l’ha dentro”. Il dibattito resta aperto.

EDS

 

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