Azka Riaz: chi era la giovane morta, padre condannato all’ergastolo

Azka Riaz: chi era la giovane morta a febbraio 2018 in provincia di Macerata, oggi il padre è stato condannato all’ergastolo per omicidio.

Azka Riaz

Sarebbe stato il padre, Muhammad Riaz, 45 anni, a uccidere la giovane di 19 anni, Azka Riaz, investita da un’auto a Trodica di Morrovalle, in provincia di Macerata. Il delitto risale al 24 febbraio 2018, appena qualche giorno dopo un altro evento drammatico che aveva scosso il Maceratese. Infatti, a fine gennaio venne trovata uccisa Pamela Mastropietro. Appena qualche giorno dopo, la ‘vendetta’ di Luca Traini.

La storia di Azka Riaz: le accuse, la morte, il processo al padre

Quegli eventi drammatici fecero passare in secondo piano la morte della giovane italiana di origine pachistana. Una morte atroce, come testimoniano i dettagli emersi durante il processo. Secondo quanto attestato in fase processuale, Azka Riaz disse telefonicamente alla madre in Pakistan di aver subito violenze sessuali da parte del padre. Da quanto si apprende, lo aveva denunciato ed era attesa a testimoniare insieme ai fratelli, anche loro vittime delle angherie di quel padre padrone. L’uomo, un muratore, oggi è stato condannato all’ergastolo per omicidio volontario, oltre che per violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia.

Secondo le indagini, aveva picchiato la figlia, fratturandole la mandibola. Quindi l’aveva tramortita e lasciata dolorante a terra dove poi un’auto l’aveva travolta. Per questo la pubblica accusa ha chiesto che venisse accusato di omicidio volontario. La sentenza odierna ha portato a contrapposti pareri. Da una parte, l’avvocato Paolo Carnevali, che assisteva i tre figli dell’imputato come parti civili, sottolinea come “i giudici hanno confermato il quadro dell’orrore così come individuato dalla procura”. Dall’altra, gli avvocati Francesco Giorgio Laganà e Flavio Albertini, che difendono il muratore pakistano, parlano di un processo influenzato anche da una sorta di pregiudizio, causato in qualche modo dalle denunce dei figli. Ricorreranno in Appello.

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