Renato Zero, la svolta del nuovo album: un inno a Dio e contro l’aborto

Nel nuovo album di Renato Zero c’è una piccola “rivoluzione” all’insegna dei valori cristiani (e non solo). Ecco il nuovo approccio del cantautore.  

Si intitola Zero il folle il nuovo album di Renato Zero, e che piaccia o meno una cosa è certa: farà molto discutere. La nuova fatica del cantautore segna infatti una svolta rispetto all’approccio e al percorso da lui seguito finora, esaltando la dignità come parola cardine e risposta, promuovendo l’ecologia e la genitorialità, inveendo contro un Web che stravolge la nostra vita e ironizzando sul diffuso pentirsi solo a posteriori, ma soprattutto affrontando con la musica il tema della morte e di Dio.

“È che sono cantautore per eccesso e mai per difetto, sin da quand’ero ragazzino al Piper”, ha raccontato Renato Zero in una recente intervista all’Avvenire. “Nel tempo le mie canzoni hanno sortito effetti diversi, ma nascono sempre dalla vita e dalla gente: e ancor oggi scrivo non per dare risposte ma per spingere a farsi domande, anzi per dare modo a chiunque di provare a capire le cose. Il mio miraggio resta scuotere le coscienze: come faceva Jannacci, come ha fatto Modugno“.

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La rivoluzione di Renato Zero

A segnare il nuovo corso di Renato Zero all’insegna dei valori cristiani sono brani dal titolo emblematico come “La culla è vuota” (che incita a far figli cantando contro l’aborto) o “Quanto ti amo” (il cui soggetto, si svela nel finale, si chiama Dio) o ancora “Mai più da soli” (contro una tecnologia che ci convince d’essere eterni). In tutto 13 i pezzi inediti in Zero il folle che, come accennato, trattano anche di come stiamo riducendo il mondo, senza retorica e con grande efficacia: “È incredibile com’è ridotta la mia Roma… Allora mi permetto di cantare che ecologia è respiro, nutrimento, affrontare il cielo senza paura che le nuvole portino tifoni…”.

Ma al centro di tutto c’è la fede in un Dio che osserva, conosce e guida. “Per me l’amore è protezione, comunicare agli altri la loro potenza: se non dici t’amo la gente sfiorisce, va speso – osserva a tal riguardo Renato Zero -. E perché non avrei dovuto nominare Dio? Quando trovi un amore così forte e poderoso come fai a non chiamarlo per nome?”. Lui intanto l’ha messo in note…

EDS

 

 

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