Padre uccide figlia | la moglie manda fiori al funerale di lui FOTO

Padre uccide figlia
Padre uccide figlia FOTO Mirror

Un padre uccide figlia, con la piccola che aveva solo 8 anni. La moglie ricorda la figlioletta e spiega perché ha mandato fiori al funerale dell’uomo poi morto.

Un padre uccide la figlia di soli 7 anni. Il terribile omicidio era avvenuto nel giugno del 2016, con l’uomo che pose fine alla vita della piccola Keziah nella casa di famiglia sull’Isola di Wight, nel Mare del Nord. Con la bimba fu ucciso anche il cane Wilson. La madre Nikki ha tenuto da allora la cameretta della bambina uccisa in perfetto ordine, con tutte le sue bambole, i giocattoli ed i tanti dvd Disney perfettamente riposti. In quella stanza il tempo si è come fermato, da quando Darren Flux-Edmonds assassinò la sfortunata piccola. Eppure quell’episodio ha aiutato la madre di lei a prestare aiuto a centinaia di bambini sull’isola. Da allora la vita della donna è cambiata in peggio. Ed ogni giorno quel pensiero la travolge, tanti momenti quotidiani sono ancora troppo dolorosi da sopportare. Nikki passa ogni Natale da sola, a parte una visita da parte della sorella, perché i ricordi sono ancora travolgenti. Il marito uccise la loro figlioletta tenendola con la testa nella vasca da bagno, fino a farla annegare. Fece lo stesso anche con il loro cane.

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Padre uccide figlia, la moglie ricorda la bambina

La moglie ha detto che allestire quella camera da letto – in una nuova casa dal momento che dopo la tragedia si è trasferita – la fa stare meglio. Tutto con cura ed amore. “Contiene molte delle cose che la mia Keziah amava”, dice lei alla stampa locale. “Alcune cose di mia figlia le ho date via, spero che altre bambine se ne prendano cura tanto quanto faceva lei. Alcune cose fanno sorgere in me tanti ricordi. Altre che sono ancora imballate non penso che le aprirò mai, proprio per i ricordi travolgenti che comportano. Si tratta soprattutto dei suoi vestiti. Aiutavo sempre la mia Keziah a sceglierli”. La donna se la prende contro coloro che avrebbero dovuto seguire il marito, affetto da problemi psichici. L’uomo assumeva regolarmente antidepressivi sotto prescrizione medica ed era sottoposto a terapia cognitivo comportamentale (CBT). Ai dottori disse una volta che aveva sognato di uccidere Keziah e Nikki, ma nonostante ciò, alcuna azione venne intrapresa.

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L’uomo era affetto da gravi turbe psichiche

Aveva lasciato la moglie dopo 12 anni di matrimonio, convinto che sua moglie avesse un amante. E questo lo spinse ad assumere comportamenti ossessivi. Addirittura molte volte la seguiva in bagno perché pensava che potesse contattare altri uomini. Ma questo non ha portato ad alcuna misura nei riguardi dell’uomo. Darren soffriva di un grave disturbo dislessico e faticava anche ad interagire con i servizi di salute mentale. Sua moglie dice. “Non capisco perché abbia assassinato la nostra figlioletta. Ma non lo odio per questo. quel che stava vivendo non lo sa nemmeno lui. Odio quello che ha fatto. Odio che abbia portato via la nostra ragione di vita. Ma non odio lui. Ora non provo nessun sentimento nei confronti di Darren. Ma so che quelli come lui vanno aiutati. Quando c’è una malattia mentale di mezzo c’è la necessità di dover dare un supporto adeguato. Altrimenti si arriva anche a tragedie come la mia”.

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“La famiglia di mio marito non mi ha voluta al funerale di lui”

E Nikki è certa che, con un sostegno degno di questo nome, la piccola Keziah sarebbe ancora viva. Anche Darren è morto, non si sa in seguito a quali circostanze. Ma la moglie Nikki aveva inviato dei fiori al funerale del marito. E a tutt’oggi non manca di inviare gli auguri e dei regali a Natale. “Non sono regolarmente in contatto con la sua famiglia, ci sentiamo solo nelle occasioni speciali. E faccio questo perché so che anche Keziah si comporterebbe allo stesso modo”. La donna ha ammesso anche che aveva intenzione di recarsi ai funerali del marito. Ma la famiglia di lui le aveva detto esplicitamente che era una persona non gradita. “Almeno ho pensato di inviare dei fiori. Poi io per prima mi sono resa conto che la mia presenza sarebbe stata più un turbamento che altro”. Nellottobre del 2017 Nikki ha fondato una onlus dedicata sua figlia e grazie alla quale più di 600 bambini possono avere dei regali di Natale.

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