Serena Mollicone, chi è: storia, vita privata e morte della ragazza uccisa nel 2001

Conosciamo meglio la storia di Serena Mollicone: ecco tutte le notizie sul caso della povera ragazza trovata morta ad Arce nel 2001. 

Serena Mollicone
Dopo oltre 18 anni nuovo processo per la uccisione di Serena Mollicone ad Arce FOTO viagginews

Serena Mollicone è la povera ragazza di 18 anni, trovata morta ad Arce il 3 giugno 2001. L’inchiesta non è ancora conclusa e non si conoscono ancora i responsabili del folle gesto. Scomparsa il primo giugno, fu ritrovata soltanto due giorni. Secondo gli accertamenti del RIS l’omicidio è avvenuto all’interno della caserma dei carabinieri di Arce, e nell’aprile 2019 si sono chiuse le indagini con la richiesta di rinvio a giudizio di 5 persone tra cui 3 carabinieri. L’udienza preliminare si è svolta il 13 novembre 2019 davanti al GUP di Cassino.

Serena Mollicone nasce ad Arce il 18 novembre 198 e all’epoca dei fatti frequentava l’ultimo anno del liceo socio-psico-pedagogico “Vincenzo Gioberti” di Sora. Inoltre, suonava il clarinetto nella banda del paese con la madre che era morta sei anni prima per una brutta malattia. Da alcuni mesi frequentava il 26enne Michele Fioretti. La mattina di quel tragico giorno, primo giugno 2001, Serena si reca all’ospedale di Isola del Liri (FR), a 10 km dal paese, per effettuare un’ortopanoramica. Dopo la visita medica, terminata alle 9:30, si reca in una panetteria nei pressi della stazione dove compra quattro pezzi di pizza e quattro cornetti: cosa che lascia presumere dovesse incontrare delle persone. Successivamente si ipotizza abbia preso l’autobus per Arce. L’ultimo avvistamento sarebbe avvenuto nella piazza principale del paese, piazza Umberto I. Serena, il cui rientro a casa era previsto per le ore 14, quel giorno doveva incontrare il suo ragazzo e nel pomeriggio avrebbe dovuto completare la tesina per l’esame di maturità.

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Chi è Serena Mollicone: la storia

Il cadavere della ragazza venne ritrovato verso le ore 12:15 di domenica 3 giugno 2001 da una squadra della Protezione Civile, nel boschetto di Fonte Cupa ad Anitrella. Il corpo era stato adagiato in posizione supina in mezzo ad alcuni arbusti, coperto con rami e fogliame, per poi essere nascosto dietro un grosso contenitore metallico abbandonato. La testa, sulla quale era presente una vistosa ferita vicino all’occhio sinistro, era stata avvolta da un sacchetto di plastica, mentre le mani e i piedi erano legati con scotch e fil di ferro. Nell’aprile 2019 si sono chiuse le indagini con la richiesta di rinvio a giudizio di 5 persone tra cui 3 carabinieri: il maresciallo Franco Mottola, la moglie Annamaria e il figlio Marco sono accusati di omidicio aggravato. Il sottoufficiale Vincenzo Quatrale, invece, indagato per concorso in omicidio ììm mentre il carabiniere Francesco Suprano per favoreggiamento. Secondo la ricostruzione del delitto, a colpirla sarebbe stato il figlio di Mottola, Marco, probabilmente facendo sbattere la testa di Serena contro una porta all’interno della caserma.

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