Treno in ritardo | viaggiatrice si lamenta | la risposta di Trenord indigna FOTO

treno in ritardo
Polemica per un treno in ritardo tra una pendolare e Trenord FOTO Viagginews

Dura replica di Trenord all’esposto di una pendolare riguardo all’ennesimo treno in ritardo ed ai relativi disservizi. L’azienda non si dimostra conciliante.

Un esposto per un treno in ritardo della ditta ‘Trenord che opera in Italia Settentrionale porta ad una piccata risposta dell’azienda verso una sua pendolare. La donna aveva presentato un legittimo reclamo per via di un convoglio non arrivato nei tempi indicati. E pare che la cosa rappresenti una costante non proprio rara. Per cui la viaggiatrice ha voluto fare presenti i disagi che la cosa le ha inevitabilmente arrecato. Ma Trenord non è parsa raccogliere l’istanza di questa persona che, come tante, usufruisce del servizio del quale la stessa azienda è responsabile. La risposta della ditta è parsa a tanti inadeguata e soprattutto pregna di maleducazione. E la cosa è posta in risalto sul gruppo Facebook ‘Quellideltreno – Comitato Pendolari Bergamaschi’. Oltre ad evidenziare la replica scortese di Trenord viene evidenziato anche come ci siano volute due settimane alla pendolare arrabbiata per ricevere una comunicazione al sollecito presentato anzitempo. Tutto avviene per e-mail tra la donna, di giovane età e che fa spesso la spola tra Bergamo e Milano, e l’Ufficio Reclami Trenord.

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Treno in ritardo, il post su Facebook che descrive la spiacevole vicenda

Sullo spazio Facebook di ‘Quellideltreno – Comitato Pendolari Bergamaschi’ si legge quanto segue. “Oggi abbiamo ricevuto una segnalazione curiosa quanto triste. In allegato trovate lo scambio di email tra una ragazza pendolare da Bergamo a Milano e l’ufficio Reclami Trenord. La ragazza la chiameremo Anna. Anna era sul treno delle 18:05, il 2631. Che il giorno 29 ottobre restò fermo senza alcuna indicazione da parte del personale di bordo con migliaia di viaggiatori che non sapevano cosa ne sarebbe stato del loro viaggio di ritorno. A bordo, per quel che vale, c’ero anche io e scrissi un post all’assessore Terzi a riguardo. Come tutti, Anna è arrabbiata. Sconfortata perché questo è solo l’ultimo disagio in ordine di tempo a cui è sottoposta. Ha già reclamato con Trenord, tramite il servizio che permette di protocollare i reclami. Ovviamente ad Anna di chi sia la colpa interessa poco”.

“Trenord non risponde ed anzi rimprovera la sua cliente”

“Per l’ennesima volta arriverà tardi a casa, senza avere informazioni o un minimo di conforto da parte del personale viaggiante, che dovrebbe tra le altre cose occuparsi proprio dell’informazione ai viaggiatori”. “Scrive un reclamo. I toni non sono morbidi ma neppure arroganti o maleducati. Solo disperati, ci verrebbe da dire. Oggi, 18 novembre, dopo un’attesa di più di due settimane, Anna riceve la risposta. In realtà è una non risposta. Ed è di fatto un rimprovero. La Trenord inoltre le dice che i reclami dovrebbero essere costruttivi, dovrebbero aiutare l’azienda a migliorare. Eh no, cara Trenord, i reclami sono reclami e anche al peggior messaggio è dovuta una risposta. Soprattutto quando la ragione sta indubbiamente dalla parte del viaggiatore. Su quel treno siamo rimasti abbandonati per 45 minuti, senza informazione.

Come aveva risposto Trenord

Prima ancora che su dati di puntualità, mirabolanti arrivi di nuovi treni, miglioramenti dei tassi di soppressione, su questo serve soffermarsi. Che solo un’azienda monopolista e “vecchia” può rivolgersi a un suo cliente in questo modo, dopo per giunta aver fatto un disastro in termini di informazione”. Il post prosegue. “Sono certa che tante persone lavorino bene in Trenord, che lo facciano con passione e cura. Ma quando ricevo gli screenshot di Anna, ecco io mi sento trascinare verso un senso di sconforto”. Una replica in effetti che lascia basiti quella di Trenord. “In risposta alle sue segnalazioni , considerato il linguaggio da lei utilizzato e le reiterate offese, ma soprattutto ricordandole che i reclami hanno lo scopo di migliorare partendo dalle preziose segnalazioni che ci giungono dalla nostra clientela, non procederemo con alcuna risposta ai suoi esposti”.

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