Ilva di Taranto: ecco cos’è successo dopo l’ultimo servizio di Nadia Toffa

All’Ilva di Taranto molte cose sono cambiate nei anni trascorsi dopo il servizio di Nadia Toffa sull’acciaieria. Ecco le più importanti.

Era il 2013 quando la “Iena” Nadia Toffa cominciò a documentare il dramma degli operai dell’Ilva di Taranto. Oggi, a 6 anni di distanza, il suo collega Gaetano Pecoraro è tornato da loro per vedere se e come cambiata la loro vita.

L’argomento Ilva è tornato sulle prime pagine di tutti i giornali in queste ultime settimane, con l’acquirente ArcelorMittal che minaccia di ansarsene. L’azienda dà lavoro a più di 10mila famiglie ed è una risorsa occupazionale di straordinaria importanza, ma pone anche un enorme problema ambientale di cui tanti, troppi hanno fatto le spese e che non può essere trascurato.

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Nadia Toffa don patriciello

Situazione in evoluzione all’Ilva di Taranto

Nel 2013 Nadia Toffa aveva documentato le nubi tossiche che si alzavano dall’azienda e le malattie che hanno causato a chi lavora e risiede nell’area circostante. Lo sa bene Ezio, che la “Iena” aveva incontrato a casa sua: dopo aver lavorato per 20 anni nello stabilimento si era trovato a fare i conti con una terribile malattia: “Leucemia mieloide acuta. È andata così… Ti mandavano allo sbaraglio sugli impianti. Ti dicevano che la diossina faceva male solamente se veniva riscaldata”, erano state le sue parole.

Gaetano Pecoraro ha rintracciato anche Vincenzo, malato di leucemia. “Penso di averla superata – dice oggi – però quando è venuta Nadia potevo camminare, salire le scale, adesso no. Mi sta dando un sacco di problemi polmonari e di vista. Ho perso tutti i denti e le articolazioni”. Stasera Le Iene, dalle 21.15 su Italia 1, racconteranno nel dettaglio le loro storie e com’è cambiata la loro vita.

Ilva

EDS

 

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