Abusi sui Chierichetti del Papa, spuntano nuove testimonianze

Città del Vaticano
Getty Images

Spuntano nuove testimoniante sui presunti abusi su minori all’interno del Vaticano, nel preseminario San Pio X.

Si torna ancora a parlare dei presunti abusi all’interno delle mura vaticane, nel preseminario San Pio X (unico luogo dello Stato Vaticano dove vivono dei bambini) ai danni dei “Chierichetti del Papa” alcuni dei quali presunte vittime di violenza sessuale da parte uomini del clero. Spuntano fuori nuovi articolati dettagli grazie ad un’inchiesta portata avanti da Gaetano Pecoraro nel programma di Mediaset Le Iene. La Iena, infatti, avrebbe scoperto altri 3 presunti abusi ai danni, anche di due, allora 11enni, fratelli. “Senti io ti prometto una cosa, se tu cerchi mio fratello, dove sei sei, ti spezzo”, queste le dure e inequivocabili parole pronunciate da uno dei due nei confronti di Pecoraro, qualora il giornalista decidesse di perseverare e di voler interagire con suo fratello.

Abusi su minori, altre due le presunte vittime in Vaticano

Salirebbero a cinque il numero dei bambini che sarebbero stati abusati all’interno del preseminario San Pio X in Vaticano, dopo la storia d Kamil, allora chierichetto di Papa Ratzinger e di Papa Francesco, portata alla luce da Le Iene, nella cui intervista avrebbe sostenuto di aver visto gli abusi sessuali subiti presumibilmente dal suo compagno di stanza. In quell’occasione l’accusa di Kamil fu avvalorata da una seconda testimonianza, la quale puntava il dito contro il seminarista Gabriele Martinelli, oggi divenuto sacerdote. La storia dei due fratelli, è venuta fuori dall’affondare le mani da parte di Pecoraro, nella vicenda, ed ha avuto inizio dall’invio di una e-mail nella quale si vede in allegato una foto di Papa Giovanni Paolo II che sorride tendendo la mano verso un gruppo di ragazzini proiettati con lo sguardo verso Woitijla. Nel corpo del testo un messaggio che gela il sangue: “Quello con gli occhiali sono io, ho fatto il ministrante per il Santo Padre nel preseminario San Pio X dove i preti e le suore pedofile attingevano quotidianamente. Contattami, sono grande ormai e ne parlo quasi in tranquillità”.

Abusi su minori, la mail inquisitoria e 5 presunti casi in Vaticano

Una mail che inchioderebbe un insegnante del preseminario San Pio X e che andrebbe ad aprire un nuovo scenario sulla vicenda dei presunti abusi in Vaticano perchè risalente tra gli anni 80 e 90, anni diversi da quelli in cui sarebbero stati coinvolti i primi due testimoni.  L’uomo della e-mail racconterebbe a Gaetano Pecoraro che, allora 13 enne, sarebbe stato avvicinato da un prete mentre era intento a farsi la doccia e che questo avrebbe provato a toccarlo nelle parti intime. Nel racconto a tratti stentato, l’uomo avrebbe quindi rivelato tre nomi, quello dei due fratelli e di un terzo ragazzino che dice: “Io penso che sicuro abbia visto più di me parecchi sacerdoti”. Un ex compagno che stando a quanto raccontato dall’uomo aveva delle frequentazioni con un sacerdote nelle stanze di Santa Marta, palazzo accanto al preseminario e che ospita la residenza del Papa, stanze che come si evince dal racconto, avrebbero visto entrare anche un altro compagno, oggi prete e che, interrogato da Le Iene, avrebbe dapprima negato, poi fatto dei nomi, i due fratelli e uno psicologo e un designer di New York.  Racconti frammentati che riporterebbero ad un momento in cui sarebbero venute fuori queste “verita”: una cena tra ex alunni in cui sarebbe comparsa la figura di un prete che all’epoca dei fatti faceva parte dell’Opera Don Folci e che al preseminario San Pio X era insegnante. Emergerebbero dettagli nuovi tra cui l’abuso nei confronti di uno dei due fratelli, il minore, con cui il prete non ci sarebbe andato leggero: “L’ha buttato sul letto con intenzioni ambigue”.  Il rovescio della medaglia non vede alcuna smentita se non un “non ricordo” da parte del sacerdote che presumibilmente potrebbe essere coinvolto nella vicenda di abusi. “Io non ho mai toccato ragazzi, non mi ricordo – avrebbe detto il prete. Quando ero rettore non andavo neanche quando facevano la doccia a vederli, mandavo sempre l’assistente. Io non dico che sono matti, dico che possono sbagliarsi”.

Abusi su minori, la testimonianza a Le Iene di una delle presunte vittime in Vaticano

“Aveva una sua stanza, mi ha chiesto di avvicinarmi, avevo o 10 o 11 anni. Mi mette una mano più o meno sulla gamba così, piano piano questa mano veniva su e lui mi mise una mano così, il dito sopra e la mano sotto, a cucchiaio. Lì cominciò a chiedermi se avessi voluto fargli vedere il mio pene. Più di una volta, fu insistente su questo discorso io ho sempre detto di no. Ha insistito tre o quattro volte”. Una descrizione dettagliata questa della presunta vittima come invece si evince essere minacciosa e poco forbita quella di uno dei due fratelli menzionati più volte dai testimoni della vicenda, il maggiore. L’uomo avrebbe. infatti, adottato toni minacciosi nei confronti di Gaetano Pecoraro. “È un frocetto, era uno che ci provava ma è stato solo pesante. Tutto qua. Vuoi sapere troppo. Io so di un episodio”, avrebbe detto l’uomo riferendosi al prete insegnante, ma dinanzi alla vicenda che riguarderebbe il fratello minore ecco che sarebbero partite le minacce. “Se tu cerchi mio fratello dove sei sei a Milano io ti spezzo. È una minaccia, prendimi sul serio… Se so che tu o qualche tuo collega l’ha cercato, ti faccio male. Mio fratello lo lasci in pace” – ed ancora – “Stai molto attento”. Ma a minacciare la Iena non sarebbe stato solo il fratello maggiore, anche il fratello minore avrebbe contattato Pecoraro che sottolineare che questo suo fare stava infangando l’Opera Don Folci. “Ti vengo a prendere, se insisti e persisti con l’Opera Don Folci in questa maniera. Non ti mettere contro i Cavalieri dell’Immacolata, non ti conviene. Io l’ho detto solo in confessione quindi o te l’ha detto il mio padre confessore o nessuno lo sa”.

Abusi su minori, Papa Francesco rimuove la causa di improcedibilità

Un’era nuova per la Chiesa grazie all’azione di Papa Francesco ed alla decisione di rimuovere la causa di improcedibilità. Un’azione che permette di indagare sui crimini commessi all’interno delle mura vaticane e grazie alla quale il 17 settembre, mezzo comunicato stampa della Santa Sede, si è reso noto che il Vaticano ha chiesto il rinvio a giudizio nell’inchiesta aperta presso la Procura di Roma, di Don Gabriele Martinelli, con l’accusa di abusi sessuali, e di don Enrico Radice, rettore del preseminario, all’epoca dei fatti, con l’accusa di favoreggiamento

Impostazioni privacy