Acqua Vera ritirata | “Presenza di batteri nocivi” | tutte le info FOTO

acqua Vera ritirata
Il Ministero della Salute diffonde la comunicazione su della acqua Vera ritirata per possibile rischio microbiologico FOTO viagginews

Un lotto specifico di Acqua Vera ritirata a causa della possibile contaminazione da batterio con relativi eventuali rischi per i consumatori. Le info utili.

Acqua Vera ritirata da tutti i supermercati d’Italia. È il provvedimento intrapreso dal Ministero della Salute attraverso una nota ufficiale. Il comunicato giunge dall’apposito spazio sul sito web dell’Ente riservato ad informazioni relative ai richiami alimentari qualora vengano riscontrate delle anomalie. Ed è proprio questo il caso. L’acqua Vera ritirata è a marchio Nestlé ed in seguito ad alcune analisi di laboratorio ci sarebbero gli estremi per incorrere in un potenziale rischio per la salute dei consumatori. La circolare del Ministero della Salute comunica infatti che l’acqua in questione presenterebbe delle tracce di “Anaerobi Sporigeni Solfito riduttori”. Ovvero dei batteri che hanno fatto scattare tutte le misure di sicurezze previste per scongiurare un eventuale rischio microbiologico. Alcuni lotti sono stati quindi richiamati dall’azienda. La comunicazione risale proprio ad oggi, 19 novembre 2019.

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Acqua Vera ritirata, le informazioni utili su come riconoscerla

Le confezioni interessate sono quelle in bottiglie di plastica PET nel formato da 50 cl. Il numero di lotto interessato è il 9303842201. La data di scadenza riportata segna invece 10/2020. È una acqua minerale nello specifico, la Nestlé Vera Naturae. La cui produzione avviene per opera di Sanpellegrino s.p.a. all’interno dello stabilimento ubicato nel Comune di Castrocielo, in provincia di Frosinone. La segnalazione sul possibile rischio per i consumatori sembra sia partito proprio dalla Asl della città ciociara. L’invito per tutti coloro che hanno acquistato questo prodotto è anzitutto quello di non consumarlo per nessuna ragione. È possibile richiedere un rimborso oppure un cambio presentandosi al punto vendita in cui l’acqua è stata precedentemente comprata. A quel punto avverrà il previsto risarcimento. Lo scontrino che fa fede come prova d’acquisto non è necessario.

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