Premiata Forneria Marconi: storia e curiosità sul mitico gruppo rock

La Premiata Forneria Marconi è stata probabilmente la più rappresentativa band del progressive rock italiano. Ecco tutto quel che c’è da sapere al riguardo. 

Quella della Premiata Forneria Marconi, meglio nota come PFM, è la storia della più rappresentativa band del progressive rock italiano, e l’unica a riscuotere notevole successo all’estero – specialmente negli Stati Uniti, arrivando addirittura a raggiungere le prime posizioni nelle classifiche a stelle e strisce. Scopriamo qualcosa di più sui suoi componenti e su come si è evoluta nel tempo.

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La Premiata Forneria Marconi dalla A alla Z

La Premiata Forneria Marconi prende le mosse durante il periodo del beat (anni ’60), dal gruppo dei “Quelli”, composto da Pino Favarolo e Teo Teocoli alle chitarre e voci, Franz Di Cioccio alla batteria e Giorgio Piazza al basso, cui vanno ad aggiungersi poco dopo Flavio Premoli alle tastiere e Alberto Radius e Franco Mussida alle chitarre. I Quelli raggiungono un buon successo in Italia con cover di canzoni straniere, e sono richiestissimi in sala di registrazione. Nel 1970 Teo Teocoli lascia il gruppo per il cabaret e Alberto Radius per la Formula Tre; alla fine dello stesso anno Di Cioccio, Mussida, Premoli e Piazza formano la Premiata Forneria Marconi; il nome (spesso abbreviato in PFM) deriva dal luogo dove provano, una vecchia forneria di Brescia. A loro si aggiunge poco dopo il polistrumentista Mauro Pagani (ex Dalton). Il debutto avviene nel 1971 al Teatro Lirico di Milano come supporto degli Yes, alla loro prima tournee italiana, dove propongono con grande successo brani di gruppi d’oltremanica come i King Crimson. La critica non tarda ad accorgersi del loro talento, e un certo Mogol per l’etichetta Numero Uno decide di preparare il primo album della band, che esce nel 1971 con il titolo “Storia di un minuto” e rispecchia fedelmente le qualità che il gruppo aveva dimostrato di avere durante i vari show, con un rock venato di sfumature classiche e influenze mediterranee.

Nel 1972 esce il secondo album, “Per un amico”, che ne rivela la maturità espressiva e le capacità di arrangiamento; ma il vero boom è del 1973, quando viene pubblicato per il mercato estero “Photos of ghosts”, una raccolta dei brani migliori dei due album precedenti. Il gruppo raggiunge la vetta delle classifiche italiane ed entra in classifica anche negli Stati Uniti, in un susseguirsi di concerti e partecipazioni ai vari raduni pop. Nel 1974 esce “L’isola di niente”, primo disco a cui partecipa il bassista Jean Patrick Djivas, che sostituisce Giorgio Piazza (passato ai Crystals), pubblicato all’estero con il titolo “The world became the world” e accolto benissimo. Nel 1975 entra in formazione Bernardo Lanzetti, proveniente dagli Acqua Fragile, ed esce l’album “Chocolate Kings”, che viene però boicottato negli USA a seguito della partecipazione della PFM a un concerto romano in favore dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina. Seguono un tour in Giappone, al rientro del quale Mauro Pagani lascia il gruppo (a quanto pare per dissensi ideologici) e un paio di raccolte uscite nel 1976 per il mercato italiano, “Prime impressioni” e “Celebration”. L’album successivo, “Jet Lag” (1977), risulta più orientato al jazz-rock rispetto ai dischi precedenti, grazie anche all’apporto del violinista Gregory Bloch. Nello stesso anno esce la raccolta “Antologia”, e nel 1978 è a volta di “Passpartù”, con i testi del cantautore Manfredi (ma passa quasi inosservato).

Poi Lanzetti si allontana dal gruppo per intraprendere la carriera da solista, mentre arriva il violinista Lucio Fabbri. Nel 1979 la PFM accompagna Fabrizio De André in un memorabile tour e dà luce nuova alle più famose canzoni del cantautore genovese, creando suggestive atmosfere in perfetta sintonia con i testi, per poi pubblicare l’album dal vivo “De André e P.F.M. in concerto”, contenente una decina di brani, a cui, sulla scorta dell’ottimo successo, segue poco dopo “De André e P.F.M. in concerto – Vol. 2”. Tra gli album successivi ricordiamo “Suonare suonare”, “Come ti va in riva alla città”, “Performance”, “Pfm ? Pfm !” (con un pezzo di particolare successo, “Capitani coraggiosi”), “Miss Baker”, dopo di che il gruppo decide di non dare più concerti e ciascun elemento intraprende progetti artistici e professionali individuali, anche se ufficialmente non si avrà mai lo scioglimento della Premiata Forneria Marconi.

Negli anni successivi sul mercato italiano escono due antologie del gruppo (“L’album di… PFM” nel 1988 e “PFM – i grandi del rock” nel 1993) e la registrazione di uno show eseguito alla TV negli anni ’70 (“Impressioni vent’anni dopo”). Arriviamo così, dopo altri arrivi e partenze, alla storia di oggi, con la ricomposizione, dieci anni dopo l’ultimo album del gruppo, di una formazione che comprende Di Cioccio, Djivas, Mussida e Premoli, e che, dopo aver realizzato nel 1996 un prezioso cofanetto composto da 4 CD che documentano l’attività dal vivo della PFM dal 1971 al 1981 (“PFM – 10 anni live 1971-81”) e e pubblicato un altrettanto interessante libro che racconta la storia della band (“PFM – Due volte nella vita”, Ed. Mondadori), torna in sala di registrazione per dare alla luce il 24 Aprile 1997 il nuovo concept album della Premiata Forneria Marconi: “Ulisse”, cui seguono un tour in tutta Italia tra la fine del 1997 e l’inizio del 1998 (Ulisse Tour), un nuovo album dal vivo “www.pfmpfm.it (il Best)” e tanti altri progetti.

Il cambiamento più importante in anni recenti risale al 15 marzo 2015, quando Mussida annuncia l’addio al gruppo, dopo 45 anni di carriera per i troppi impegni e per lo stress. “Non lasciai solo la PFM, il gruppo con il quale sono cresciuto fin da ragazzo, ma 50 anni di emozioni raccolte in Musica, in migliaia di concerti e in decine di album”, ha dichiarato lui stesso in proposito. Il 30 marzo dello stesso anno il chitarrista Marco Sfogli entra a far parte del gruppo. Il 15 settembre 2017 la PFM ha reso disponibile per il download digitale il singolo Quartiere generale (pubblicato anche in lingua inglese con il titolo di “Central District”), primo inedito della formazione a distanza di undici anni. In contemporanea è stato annunciato anche il diciassettesimo album in studio “Emotional Tattoos”, doppio album composto da brani in lingua italiana e dalle corrispettive versioni in lingua inglese e anticipato dal secondo singolo “La lezione”, promosso dal relativo videoclip.

EDS

 

 

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