Ilaria Cucchi, frase choc: “Ha difeso il fratello per fama e soldi”

Palozzi post CucchiIl vice presidente del consiglio regionale del Lazio esprime la propria disapprovazione per le condanne ai carabinieri sul caso Cucchi.

Un paio di giorni fa si è concluso il processo bis sul caso Cucchi con la condanna a 12 anni dei carabinieri che lo hanno malmenato e ad otto anni per il comandante che ha aiutato i colpevoli a coprire le tracce. Si è conclusa in questo modo una battaglia legale durata 10 anni, durante la quale non solo è stata nascosta la verità, ma la famiglia della vittima ha sofferto per accuse infamanti. Giustamente i genitori e la sorella di Stefano, al termine del processo hanno espresso la propria soddisfazione. Il padre Giovanni ha sottolineato come finalmente sia stata fatta giustizia al figlio, la sorella Ilaria ha ringraziato tutti coloro che l’hanno aiutata e le sono stati vicini.

Faccenda chiusa? Da un punto di vista legale sembrerebbe di sì, ma c’è ancora qualcuno che pensa che Stefano Cucchi non sia stato una vittima. Dopo la lettura della sentenza, il vice presidente del consiglio regionale del Lazio, Adriano Palozzi, ha pubblicato sulla propria pagina Facebook un post dal titolo ‘Io non sto con Ilaria Cucchi‘. Secondo quanto si leggeva sul suo profilo (il post è stato successivamente cancellato) la sentenza non sarebbe giusta e la sorella di Stefano avrebbe passato gli ultimi 10 anni della sua vita a difendere il fratello per interesse personale.

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Il post scioccante di Palozzi sul caso Cucchi

Il post del politico comincia con un commento di disapprovazione sulla condanna ricevuta dai carabinieri: “Stefano Cucchi ha avuto finalmente giustizia (Bha)!”. Quindi continua con un affondo contro Ilaria: “La sorella finalmente è soddisfatta e si lancia in una nuova e brillante carriera politica o nello spettacolo (insomma cerca un modo per guadagnare)”. L’attacco continua sostenendo che Stefano Cucchi “è stato maltrattato”, ma le condanne non sarebbero proporzionate a questo maltrattamento.

Ma per quale motivo degli uomini in divisa che hanno malmenato un civile riducendolo in fin di vita non meriterebbero una condanna per omicidio preterintenzionale? Questo è ciò che il politico ha scritto successivamente: “Va però ricordato che non parliamo di uno studente modello o di un bravo ragazzo di città, ma di un Tossico“. Basterebbe questo probabilmente per rimanere allibiti, ma Palozzi decide di calcare la mano e aggiunge: “Per carità nessuno può morire e deve morire di botte ma neanche può passare per vittima o per eroe lui o tanto meno la sorella che sta sfruttando il fratello tossico per il proprio successo!”. Probabilmente per i commenti polemici suscitati o su consiglio di qualcuno, il vice presidente del consiglio regionale del Lazio ha successivamente rimosso il post, ma qualcuno aveva fatto in tempo a fare degli screen shot.

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