Omicidio Luca Sacchi | lui non conosceva i suoi assassini | perché l’incontro?

omicidio Luca Sacchi
Omicidio Luca Sacchi la pista al vaglio degli inquirenti FOTO viagginews

Nel caso dell’omicidio Luca Sacchi troppe cose non tornano. Sembra acclarato che la vittima non conoscesse i suoi killeri, perché allora quell’incontro?

Sull’omicidio Luca Sacchi, avvenuto lo scorso 23 ottobre a Roma nel quartiere Appio Latino, si continua ad indagare. Gli inquirenti sembrano orientati a seguire la pista che involve un possibile affare di droga finito male, magari con un regolamento di conti. Il tutto senza però coinvolgere direttamente il 24enne romano finito ucciso con un colpo alla testa, e la sua fidanzata, l’ucraina Anastasiya Kemlik. Per gli investigatori i due potrebbero essere entrati in contatto con due pusher – Paolo Pirino e Valerio Del Grosso – per acquistare un grosso quantitativo di stupefacenti – presumibilmente cocaina – per conto di altri. Difficile altrimenti spiegare la presenza di addirittura 60mila euro nello zainetto di Anastasia. Soldi tutti in contanti in tagli da 20 e 50 euro, e dei quali non vi era traccia sui conti in banca sia di Luca che di Anastasiya.

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Omicidio Luca Sacchi, si fa strada una ipotesi

Finora poi le analisi dei tabulati telefonici lasciano propendere che la vittima non conoscesse Pirino e Del Grosso (fu quest’ultimo a sparargli, n.d.r.). La Procura di Roma porta avanti l’inchiesta ed intende fermamente fare luce su alcuni aspetti decisamente poco chiari. Si sa di certo che nell’omicidio Luca Sacchi è da escludere l’acquisto di droga per uso personale. Infatti dall’autopsia svolta sul corpo del giovane non sono state trovate tracce riconducibili ad una possibile assunzione di sostanze stupefacenti. Però il ruolo del 24enne in questa vicenda di cronaca nera culminata con la sua uccisione resta ancora da definire. E finora non hanno aiutato le parole di Anastasiya, che diverse volte ha cambiato versione. E si è comunque sempre limitata a parlare di rapina subita, forse per timore di dire la verità.

La presenza di Princi può essere indicativa

Ora gli investigatori sembrano propensi a credere che Luca e la ragazza stessero facendo una sorta di piacere ad alcuni loro amici, decisamente più coinvolti in affari loschi. Lo attesta la presenza di Giovanni Princi, amico di Luca e che ha dei precedenti per droga. Lui era presente a poca distanza al momento dell’uccisione. Magari le conoscenze delle arti marziali da parte di Luca ed il fatto che fosse un volto sconosciuto potrebbero avere portato questi amici a chiedergli di concludere una transizione. Forse dietro la promessa di un lauto pagamento.

Presto alcune perizie importanti

Questa è solo una ipotesi, e si spera che alcune perizie irripetibili che dovrebbero svolgersi nei prossimi giorni su alcuni oggetti ritenuti importanti possano aiutare a trovare delle risposte. Si tratta nello specifico dello zaino rosa di Anastasiya e contente i soldi, della mazza da baseball nera di Pirino e Del Grosso e di un bossolo trovato all’interno di un guanto di lattice blu annodato e gettato in un tombino.

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