Giorgio Novello, chi è il manager cacciato da un bar perché disabile

Giorgio NovelloScopriamo chi è Giorgio Novello, il manager affetto da sclerosi multipla che ha denunciato un episodio di intolleranza in un bar di Padova.

Uomo abituato a passare il proprio tempo libero a fare sport, da giovane ha trovato soddisfazione nella canoa, nel ciclismo e nel tennis, Giorgio Novello ha scoperto 7 anni fa di essere affetto da sclerosi multipla. In un primo momento il manager, è il senior vice presidente della Avio spa un’azienda che si occupa di progettazione e costruzione di razzi per i satelliti, non l’ha presa bene. Ma successivamente ha affrontato la malattia come una sfida ed ora, come gli aveva detto il suo medico, ne è innamorato: “Non la auguro a nessuno. Richiede impegno e fatica. Ma ho più motivazione, più concentrazione e più serenità nel lavoro, in un’azienda che mi dà supporto, capendo come si possa trasformare l’handicap in una risorsa. È assurdo, ma aveva ragione lei”, ha infatti rivelato al ‘Corriere‘.

Nonostante l’atteggiamento positivo, la Sla gli sta causando non poche problematiche. Da un anno e mezzo non riesce più a camminare ed è costretto a muoversi a bordo di uno scooter elettrico. Questo non gli ha impedito di continuare a viaggiare per lavoro e per diletto, grazie al sistema sanitario e di trasporti nazionali. Giorgio Novello, dunque, non ha rimostranze particolari per i servizi di assistenza italiani, che giudica tra i migliori al mondo. Lo stesso non si può dire per le persone, qualche giorno fa, infatti, è stato vittima di un brutto episodio, che mostra come alcuni non abbiano rispetto di chi soffre di disabilità.

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Giorgio Novello cacciato da un bar perché disabile

Il top manager si era recato in un bar di Padova per fare due chiacchiere con un amico e prendere un caffè. Prima che potesse entrare, però, è stato affrontato da un uomo che gli ha detto che non poteva entrare. Nel farlo lo ha apostrofato con epiteti offensivi come “Mongoletto“, a quel punto il suo amico ha risposto con decisione alla cattiveria dell’uomo. Stava per nascerne una discussione, ma il cameriere si è intromesso ed ha chiesto garbatamente ai due di andarsene. Stizziti i due si incamminano per un altro bar e poco dopo il primo uomo li raggiunge e afferra per il collo il povero Novello. L’intervento dell’amico fa sì che quell’aggressione termini rapidamente.

In un primo momento Novello ha deciso di non denunciare l’accaduto, pensando che una denuncia avrebbe messo in difficoltà il cameriere, incolpevole e probabilmente costretto a gestire un cliente difficile. Il giorno dopo, però, lui ed il suo amico sono tornati al bar ed hanno scoperto che l’aggressore era il proprietario del locale. Il manager si aspettava delle scuse per quella aggressione, ma così non è stato. A quel punto il manager si è deciso a sporgere denuncia: “Non per me. Ma per chi magari è più fragile, più timido e più solo. E ho trovato appoggio e sensibilità dalle istituzioni, in particolari da una poliziotta, da una brigadiere dei carabinieri e dalla dottoressa del Pronto Soccorso. È l’altra faccia della medaglia”.

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