Omicidio Luca Sacchi | le versioni di Anastasiya e dei rapinatori non coincidono

Omicidio Luca Sacchi
Omicidio Luca Sacchi si continua ad indagare FOTO viagginews

Nell’ambito dell’omicidio Luca Sacchi proseguono le indagini. Si punta a scoprire eventuali rapporti per un possibile affare di droga, le prove raccolte.

Altre novità arrivano in merito all’omicidio Luca Sacchi. Gli investigatori sono sempre convinti che possa centrare un giro di droga nell’ambito della dinamica che ha portato alla uccisione del 24enne romano. Con lui c’era la fidanzata Anastasiya Kemlik, un personaggio che si sta rivelando essere complesso nell’ambito delle indagini. E che la stessa famiglia di Luca ha reputato “indifendibile” nel corso delle prime indagini preliminari. Può darsi che il ruolo della 25enne ucraina e di Luca fosse quello di mediatori di un grosso quantitativo di stupefacenti. Un incarico all’apparenza semplice e che avrebbe dovuto fruttare loro un lauto guadagno. Proprio a questa ipotesi starebbe lavorando la Procura di Roma, sulla base di prove e testimonianze raccolte in questi giorni. Al vaglio degli inquirenti anche i tabulati telefonici di cinque cellulari acquisiti nel corso delle indagini.

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Omicidio Luca Sacchi, si punta a scoprire eventuali contatti tra vittima ed assalitori

Ci sono altrettanti personaggi sotto la lente di ingrandimento. Ovvero la vittima dell’omicidio, Luca Sacchi, poi Anastasia, Valerio Pirino (colui che ha sparato a Luca, n.d.r.), il suo complice Paolo Pirino ed infine Giovanni Princi. Quest’ultimo era amico di Sacchi e ha precedenti per droga. Era presente sulla scena del delitto quando tutto è avvenuto. Chi indaga intende capire quali possano essere i possibili collegamenti tra questi personaggi. Un’altra ipotesi ritenuta verosimile è che, se di contatti ce ne sono stati, i personaggi coinvolti hanno badato bene a non lasciare alcuna traccia. Princi ad esempio, era stato fermato ad inizio ottobre sempre per reati di droga. Da allora non si è avuta più alcuna notizia di lui né esaminando i suoi tabulati telefonici né osservandone i movimenti sul web.

Versioni contrastanti quelle di Anastasiya e dei rapinatori

Inoltre si pensa che ci fossero tanti soldi in ballo, e che il grosso quantitativo di banconote (almeno 20mila euro da quanto trapelato, n.d.r.) che Anastasiya portava con sé non appartenesse né a lei né a Luca. I loro dati bancari infatti non né danno prova. Quel denaro doveva allora servire per acquistare tanta droga per conti di altri? Quel che è certo è che la giovane verrà ancora ascoltata. Nel frattempo c’è il via libera per procedere con accertamenti irripetibili sulla Smart 4×4 utilizzata da Pirino e Del Grosso nella loro fuga dopo avere sparato a Luca alla testa. Stessa perizia verrà fatta anche sulla mazza da baseball con la quale Anastasiya sarebbe stata aggredita. Ci sono poi le confessioni di Pirino e Del Grosso, i quali hanno ammesso di avere fatto da intermediari per l’acquisto di droga. Mentre Anastasiya ha sempre parlato di una semplice rapina.

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