Morgan sfrattato dalla casa di Monza: “Ora rischiamo di perdere un figlio”


Ormai lo sfratto è definitivo: Morgan dovrà lasciare la casa di Monza con la fidanzata incinta. Duro sfogo su Instagram: “Dobbiamo rischiare di perdere un figlio?”.

“A Monza il tribunale ha sfrattato una donna incinta. Io e la mia compagna convivevamo da cinque anni nella casa di Monza, l’unica casa che possedevo e mi ero comprato pagandola quasi un milione di euro in quindici anni di lavoro”: a parlare è Morgan, il cantante e giudice tv (di XFactor, The Voice ed Mtv Spit) che sul suo account Instagram è tornato sul tema dello sfratto dalla sua abitazione di Monza, che ora dovrà definitamente lasciare. Aggiungendo stavolta “l’aggravante” della sua compagna incinta.

Se vuoi seguire tutte le nostre notizie in tempo reale CLICCA QUI

Lo sfogo di Morgan su Instagram

Per  Morgan, che si appresta a diventare papà per la terza volta dato che la fidanzata Alessandra Cataldo è incinta, la casa di Monza era molto più che una normale abitazione. “Era il mio studio di registrazione e ho allevato la mia prima figlia Anna Lou – ha scritto il Nostro sul social -. Infatti la casa aveva la cameretta della bambina, lo scivolo e l’altalena in giardino e centinaia di giocattoli e di accessori per l’infanzia che avevo conservato. Ho cercato di far valere le mie ragioni di cittadino che vive nella sua prima ed unica casa, ho cercato di far valere quelle di artigiano che lavora nel suo laboratorio, non gliene è importato un fico secco di queste ragioni che già sarebbero bastate”.

E ancora: “Ho cercato di far capire che la casa aveva un valore ed un contenuto artistico, e sono intervenuti politici e ministri dandomi ragione, ma niente, lo schiacciasassi del tribunale ha fatto carta igienica di qualsiasi ragionevole opposizione formale, abbiamo impugnato il codice civile dove è scritto chiaramente che un bene immobile non può essere svenduto al terzo del suo valore se lo scopo è quello di risanare un debito”.

Di più: Morgan ha anche cercato di ricomprare la casa: “La casa vale tot, io devo tot allo Stato, lo Stato se la piglia ma le dà il suo valore, giusto? Così io pago il debito con la casa, giusto? No. Casa venduta a prezzo ridicolo e debito c’è ancora. Anche questa ragione, supportata da leggi e commi del codice, è sembrata spazzatura al giudice. (Da qui nasce il sospetto che ci sia sotto qualcosa di losco intorno alle aste con giudici corrotti). Abbiamo infine cercato di ricomprarla dall’avvoltoio che se l’era aggiudicata e abbiamo scoperto che è uno squilibrato, ha delle ragioni perverse dettate da mitomania e altre questioni di ordine personale nei miei riguardi (pare una sorta di vendetta per fatti accaduti anni fa che io non ricordo ma che pare lui si sia legato al dito). Anche questo agli occhi della ‘legge’ è sembrato di nessun interesse. Ma il top arriva quando abbiamo comunicato che la mia compagna era incinta”.

Sul suo sito, poi, Morgan spiega che, con la fidanzata incinta, è costretto a spostarsi continuamente: “Anche di questo se ne sono totalmente fregati e ora che la notizia è di dominio pubblico posso dirlo tranquillamente. È incinta di 5 mesi e cambiamo casa ogni due o tre settimane oppure stiamo in albergo senza tranquillità, senza comfort, senza le nostre cose, senza serenità con grandi fatiche, con grandi preoccupazioni e quella dove stiamo adesso è al quinto piano di un palazzo senza ascensore. Al quinto mese di gravidanza è atroce e fa molto incazzare vedere una ragazza che cosa deve subire, e non ha fatto nulla di male”.

Morgan teme che questo stato di cose abbia conseguenze ben più gravi. “Che cosa deve subire, rischiare di perdere un figlio? – domanda riferendosi alla sua fidanzata – Anche un’assassina ha il diritto di assistenza quando è in gravidanza tutte le donne ce lo hanno e perché la mia compagna e mia figlia che porta in grembo no? Non vi sembra una cosa ignobile, inaccettabile? Complimenti tribunale, complimenti giudice, complimenti Italia! È la legge! È la legge! Parapa’ parapa’ parapa’. Morgan”.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

A Monza il Tribunale ha sfrattato una donna incinta. Io e la mia compagna convivevamo da cinque anni nella casa di Monza, l’unica casa che possedevo e mi ero comprato pagandola quasi un milione di euro in quindici anni di lavoro. Era il mio studio di registrazione e ho allevato la mia prima figlia Anna Lou. Infatti la casa aveva la cameretta della bambina, lo scivolo e l’altalena in giardino e centinaia di giocattoli e di accessori per l’infanzia che avevo conservato. Ho cercato di far valere le mie ragioni di cittadino che vive nella sua prima ed unica casa, ho cercato di far valere quelle di artigiano che lavora nel suo laboratorio, non gliene è importato un fico secco di queste ragioni che già sarebbero bastate. Ho cercato di far capire che la casa aveva un valore ed un contenuto artistico, e sono intervenuti politici e ministri dandomi ragione, ma niente, lo schiacciasassi del tribunale ha fatto carta igienica di qualsiasi ragionevole opposizione formale, abbiamo impugnato il codice civile dove è scritto chiaramente che un bene immobile non può essere svenduto al terzo del suo valore se lo scopo è quello di risanare un debito. La casa vale tot, io devo tot allo Stato, lo Stato se la piglia ma le dà il suo valore, giusto? Così io pago il debito con la casa, giusto? No. Casa venduta a prezzo ridicolo e debito c’è ancora. Anche questa ragione, supportata da leggi e commi del codice, è sembrata spazzatura al giudice. (Da qui nasce il sospetto che ci sia sotto qualcosa di losco intorno alle aste con giudici corrotti). Abbiamo infine cercato di ricomprarla dall’avvoltoio che se l’era aggiudicata e abbiamo scoperto che è uno squilibrato, ha delle ragioni perverse dettate da mitomania e altre questioni di ordine personale nei miei riguardi (pare una sorta di vendetta per fatti accaduti anni fa che io non ricordo ma che pare lui si sia legato al dito). Anche questo agli occhi della “legge” è sembrato di nessun interesse. Ma il top arriva quando abbiamo comunicato che la mia compagna era incinta. […] CONTINUA su morganofficial.it (link in bio)

Un post condiviso da Marco “Morgan” Castoldi (@morganofficial) in data:

EDS

 

 

Impostazioni privacy