Levatrice cacciata per un post su Facebook: “Solo le donne partoriscono”

Levatrice licenziataUna levatrice è stata sollevata dall’incarico per aver scritto su Facebook che solamente le donne partoriscono, generando l’ira della comunità LGBT.

La notizia dell’ostracizzazione di una levatrice britannica sta facendo rapidamente il giro del mondo. L’accaduto è stato riportato dal ‘Daily Mail‘, dal quale si scopre che Lynsey McCarthy-Calvert è stata costretta a lasciare il proprio incarico di portavoce della ‘Doula‘, associazione delle levatrici, dopo un post su Facebook. Il tutto è nato quando la Cancer Research Uk ha deciso di togliere la parola “Donna” dalla campagna per il pap test. In quella occasione ha scritto polemicamente “Io sono una femmina umana adulta”. Ma ha anche aggiunto che: “Solo le donne partoriscono“.

Il post aveva fatto sollevare alcuni attivisti Lgbt che hanno fatto partire una petizione per chiedere all’associazione di rimuoverla dall’incarico di portavoce dell’associazione. Secondo questi, infatti, Lynsey aveva violato il regolamento utilizzando un linguaggio offensivo nei confronti delle persone Lgbt.

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Levatrice cacciata per un post Facebook: “Non volevo offendere nessuno”

Con gli attivisti che giudicavano non veritiera e offensiva quell’affermazione sul collo, l’associazione ha cercato di trovare un compromesso chiedendo alla sua portavoce di cancellare il post dal suo profilo. Lynsey, convinta di non aver detto nulla di offensivo, visto che il suo lavoro la porta a lavorare con donne, si è rifiutata. A quel punto, però, è stata costretta a dimettersi dal ruolo di portavoce dell’associazione.

Intervistata dal ‘Daily Mail‘, Lynsey si è sfogata per l’accaduto: “Sono stata vittima di ostracismo per aver detto che sono una donna e lo sono anche le mie clienti. La leadership è paralizzata dal non voler turbare gli attivisti per i diritti transgender“. L’associazione ha invece giustificato la presa di posizione contro l’ex dipendente con una nota in cui si legge: “Siamo orgogliosi di dire che cerchiamo di ascoltare l’esperienza di vita vissuta dei gruppi emarginati e di apportare modifiche, comprese le modifiche al linguaggio che usiamo. Se riteniamo che sia necessario rendere la comunità di Doula nel Regno Unito più accogliente e solidale”.

 

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