DNA modificato: risultati importanti nella lotta ai tumori

Arrivano i primi risultati della CRISPR: DNA modificato per combattere i tumori, risultati importanti arrivano nella lotta al cancro.

(Pixabay)

L’utilizzo della tecnica Crispr, che permette l’editing del Dna modificandolo, sembra funzionare contro i tumori. I primi risultati su tre pazienti sono positivi, ma è ancora presto per cantare vittoria. Infatti, gli scienziati invitano alla cautela. I risultati sono stati pubblicati – con relativi commenti – su Live Science. Questi risultati saranno presentati dai ricercatori dell’università della Pennsylvania al prossimo meeting della American Society of Hematology.

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I primi risultati della CRISPR: DNA modificato per combattere i tumori

In 2 casi, i pazienti avevano un mieloma multiplo, in uno invece il paziente era affetto da un sarcoma allo stato avanzato. I ricercatori sono stati in grado di rimuovere, modificare e restituire le cellule in modo sicuro ai corpi dei pazienti. La sicurezza è stata misurata in termini di effetti collaterali e gli autori hanno scoperto che non vi erano effetti collaterali gravi derivanti dal trattamento. In sostanza, si tratta del primo studio clinico di questo tipo. I ricercatori hanno utilizzato lo strumento di editing genetico CRISPR per mettere a punto il DNA delle cellule immunitarie delle persone, nella speranza di combattere il cancro.

Evidenzia Edward Stadtmauer, professore di oncologia all’Università della Pennsylvania, all’Associated Press: “Questa è la prova che possiamo fare in modo sicuro l’editing genetico di queste cellule”. Tuttavia, “questo trattamento non è pronto per il primo utilizzo”. Jennifer Doudna, biochimica dell’Università della California, Berkeley, il cui team ha scoperto e sviluppato per la prima volta la tecnica CRISPR, si dice “entusiasta di tutto questo”. CRISPR consente agli scienziati di tagliare frammenti specifici di DNA dal codice genetico di una cellula e incollarli in nuovi, se desiderato. La tecnica assomiglia a un’altra terapia antitumorale, nota come “CAR T”. Ma quella terapia non utilizza CRISPR, secondo il National Cancer Institute.

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