Alessandria, gli inquirenti: “Chi ha messo le bombole voleva uccidere”

AlessandriaSono tanti i dubbi sull’esplosione che ha ucciso i tre pompieri ad Alessandria, gli inquirenti però sono sicuri: chi ha messo le bombole voleva uccidere.

S’investiga senza sosta sull’esplosione della Cascina a Quargnento (Alessandria) in cui hanno perso la vita i tre pompieri Marco Triches, Matteo Gastaldo e Antonio Candido. Sul fatto che le esplosioni sono di matrice dolosa ormai non ci sono più dubbi, sono stati trovati i meccanismi di innesco ed un timer grazie al quale gli ordigni artigianali (delle bombole di gas) sono esplosi in diversi lassi di tempo. Resta da capire quale sia il movente del crimine commesso.

Inizialmente si pensava a due ipotesi: dissidi familiari tra il proprietario della cascina ed il figlio, ed un tentativo di frode assicurativa per problemi economici. Sulle due possibilità è stato interrogato dagli inquirenti il proprietario dell’immobile, il quale ha negato che ci siano problemi con il figlio. Lo stesso ha detto agli investigatori di avere dei nomi da fare sui possibili colpevoli. Adesso le ipotesi sono tre: permane quello delle liti in famiglia, si aggiungono però i possibili dissidi con ex dipendenti e la pista del commercio di cavalli da corsa.

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Esplosione Alessandria: l’autore voleva uccidere

Sebbene al momento si lavori sul campo delle ipotesi e non ci siano prove per accusare qualcuno, gli inquirenti sono certi di alcune cose. La prima è che il colpevole conosceva bene la zona e la cascina. Questo sapeva infatti dove le telecamere erano spente, inoltre non ci sono segni di effrazione né sul cancello né sulla porta d’ingresso. Questo, infatti è entrato da una finestra (sono state rimosse le sbarre) ed ha portato le bombole attraverso la porta. Il colpevole sapeva dunque che la porta si poteva aprire dall’interno senza bisogno di chiavi. La seconda certezza è che l’intenzione era quella di uccidere.

Al momento gli investigatori si stanno concentrando sulla pista delle bombole. In queste ore si cerca di risalire al venditore, così da poter capire chi ha effettuato l’acquisto. Le accuse rimangono quelle di omicidio plurimo volontario e di crollo di edificio.

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