Strage di vigili del fuoco ad Alessandria: chi era l’obiettivo della ‘bomba’

Strage di vigili del fuoco a Quargnento, comune della piana di Alessandria: chi era l’obiettivo della ‘bomba’ esplosa nella notte.

(screenshot video)

La tragedia di Quargnento, provincia di Alessandria, avvenuta nella notte e che ha causato la morte di tre vigili del fuoco, resta ancora senza un perché. Non è chiaro chi abbia innescato la trappola, né quali fossero gli obiettivi reali. Non è da escludersi, infatti, l’atto vigliacco di chi ha teso una trappola proprio contro i pompieri, per ragioni oscure. Dalla procura di Alessandria, in ogni caso, non ci sono quasi dubbi: “Tutto ci fa pensare che l’esplosione sia stata voluta e deliberatamente determinata”.

Se vuoi seguire tutte le nostre notizie in tempo reale CLICCA QUI

I vigili del fuoco obiettivo della strage di Alessandria?

Chiarissimo, infatti, il resoconto fatto dal procuratore di Alessandria Enrico Cieri, attraverso le sue dichiarazioni: “Una tragedia immane, stiamo lavorando per capire chi e che cosa
l’abbia causata”. Il pm parla di “più esplosioni intervallate” e “gli accertamenti che stiamo svolgendo ci consentiranno di valutare tempo e dinamiche delle esplosioni”. Bisognerà dunque attendere per capire cosa sia successo, ben consapevoli che la priorità in queste ore è stata quella di mettere in sicurezza l’area. Chi ha agito innescando la folle trappola, infatti, avrebbe potuto ‘depositarne’ altre.

Un vigile del fuoco ha raccontato lo scenario che si è prospettato per i suoi colleghi: “Sembra che i colleghi sono arrivati che già c’era stata un’esplosione e mentre stavano dentro, dove c’erano queste bombole, c’è stata un’altra esplosione. Sembra che sopra ci fossero degli inneschi proprio per far esplodere la palazzina. Questo è quello che ci ha detto il capo del Corpo”. Dunque, a meno che non si pensi a una ritorsione contro il proprietario dello stabile abbandonato, l’altra ipotesi è che questo sia stato un attentato contro i Vigili del fuoco. Ma da parte di chi? Questa è la domanda finora senza risposta. Intanto, tre famiglie – insieme ai colleghi pompieri – piangono la morte di Antonino Candido, Marco Triches e Matteo Gastaldo, vittime di un gesto barbaro e insensato.

Impostazioni privacy