Liliana Segre, la voce della memoria del massacro della Shoah

Liliana Segre, senatrice a vita, si oppone ad ogni forma di legge razziale e ha indetto una commissione parlamentare di indirizzo e controllo sui fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio

Liliana Segre è nata a Milano nel 1930. Ha vissuto con il suo papà Giuseppe Segre e Olga Loevvy, perchè sua madre Lucia Foligno morì che Liliano non aveva nemmeno compiuto un anno di vita. Una famiglia laica ma che però ebbe il dolore di concepire l’ebraismo a causa delle leggi razziali del 1938. Nascosta da amici dal padre Liliana tenta così di scappare alla persecuzione nazista, ma i tentativi furono vani perchè fu presa a Salvetta di Viggiù nel varesino a 13 anni. Portata sul binario 21 dopo sette giorni giunse  campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, dove fu sottoposta ai lavori forzati presso la fabbrica di munizioni Union, che apparteneva alla Siemens. Il padre non lo rivide mai più. Fu il 30 gennaio 1944. Con sull’avambraccio il numero di matricola 75190, durante la sua prigionia Liliana Segre subì altre tre selezioni. Alla fine di gennaio del 1945, dopo l’evacuazione del campo, affrontò la marcia della morte verso la Germania. Il 1 maggio del ’45 fu liberata dall’Armata Rossa, Liliana era una dei 25 bambini rimasti in vita dei 776 che furono deportati insieme a lei. Visse con gli zii prima e i nonni dopo ma a convivenza con l’inferno vissuto era troppo difficile finchè non incontrò che come lei aveva vissuto l’inferno, l’uomo che sposò nel 1948 e da cui ebbe tre figli: Alfredo Belli Paci, cattolico, deportato per essersi rifiutato di aderire alla Repubblica di Salò. 

Liliana Segre e commissione parlamentare

Lo scorso anno, il 19 gennaio del 2018 Liliana Segre viene nominata dal Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella senatrice a vita in base all’art. 59 della Costituzione, “per aver illustrato la Patria con latissimi meriti nel campo sociale”. Da subito la Segre si schiera contro ogni forma di possibile legge razziale. Liliana Segre il 5 giugno dello stesso anno interviene per il voto di fiducia al governo Conte I, è intervenuta per la prima volta in Senato ricordando le leggi razziali e il suo ricordo di deportata, suscitando il plauso di tutto il Senato. Con il suo primo atto legislativo propose l’istituzione di una Commissione parlamentare di indirizzo e controllo sui fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza, proposta sostenuta tra gli altri dai colleghi senatori a vita Renzo Piano ed Elena Cattaneo. Ed è successo proprio il 30 ottobre 2019, che il Senato della Repubblica, con i 151 voti favorevoli di PD, LeU, M5S e Autonomie e le 98 astensioni di Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d’Italia, ha approvato la mozione che prevede nello specifico tre articoli: il primo istituisce la commissione, il secondo ne specifica i compiti, il terzo riguarda il funzionamento stesso della commissione.

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