Grenfell Tower, le ultime parole di Gloria e Marco: “Nessuno ci salva”

Grenfell Tower
Le ultime parole dei poveri Marco e Gloria morti nell’incendio della Grenfell Tower FOTO Facebook

Nell’incendio della Grenfell Tower del giugno 2017 morirono i giovani fidanzati Marco Gottardi e Gloria Trevisan. Orribili i loro ultimi istanti di vita.

È notizia di ieri che una commissione d’inchiesta sta esaminando tutti gli elementi a disposizione relativi all’incendio della Grenfell Tower. Il tragico evento avvenne la notte del 13 giugno 2017 in pieno centro di Londra e portò alla morte di 72 persone, tra le quali gli italiani Marco Gottardi e Gloria Trevisan. I due, 27 e 26 anni, arrivavano dal Veneto dopo essersi laureati in Architettura. Erano fidanzati ed avevano trovato casa insieme nella capitale inglese. Nel rapporto, divenuto consultabile pubblicamente a partire dal 30 ottobre 2019, si trovano anche le parole dei genitori e dei parenti stretti dei nostri due sfortunati connazionali, andati incontro ad una morte orribile. Tra i superstiti figura un altro italiano, anche lui veneto. Il 59enne Antonio Roncolato, capo sale di un ristorante londinese ed in Inghilterra dal 1984, non aveva rispettato l’ordine dei pompieri di restare in casa. E ha fatto bene. Proprio questo comando impartito dal capo dei vigili del fuoco è parso del tutto inappropriato e fuori luogo.

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Grenfell Tower, il racconto dei genitori di Gloria Trevisan in audizione

L’ordine venne revocato solamente due ore dopo, con colpevole ritardo. Chi indaga sull’incendio della Grenfell Tower ritiene fermamente che senza le negligenze e l’impreparazione mostrate dai vigili del fuoco di Londra, molte delle 72 vittime avrebbero potuto salvarsi. Il padre di Marco Gottardi del resto ha detto chiaramente a suo tempo: “I pompieri italiani sono tutt’altra cosa”. Il padre di Gloria invece, Loris Trevisan, riferisce che la mamma della ragazza le aveva chiesto di tornare a casa per il loro anniversario. Lei rispose che lo avrebbe fatto la settimana successiva, quando sarebbe stato il compleanno di Marco. “Avevano già comprato i biglietti per l’aereo con data 21 giugno. Alla vista della torre in fiamme ero devastato. Se avessi avuto una pistola mi sarei ucciso”. Chiamata in audizione a Londra, anche la mamma di Gloria, Emanuela Disarò parla della figlia. “Lei e Marco avevano un piano a lungo termine. Gloria mi parlava della vista incredibile su Londra dal loro appartamento. Ma le mancavano la famiglia, casa sua, il sole”.

“I pompieri gli avevano ordinato di starsene chiusi in casa”

La coppia si era stabilita lì solamente tre mesi prima, il 4 marzo 2017. “Inizialmente trovarono alloggio a casa di alcuni inglesi per perfezionare la lingua, poi si spostarono da un cugino di Marco. Infine presero dimora lì, alla Grenfell Tower”, dice la donna. “Dopo l’incendio la polizia mi mostrò una foto, sapevo che mia figlia e Marco erano tornati a casa appena prima delle 20:00”. Il padre invece racconta: “Alle 02:34 lei mi ha chiamato, pensavo fosse per il nostro anniversario. Era riuscita a dirmi dell’incendio, era molto spaventata. Due loro vicini di casa colpivano la porta, ho saputo che sono morti aspettando i soccorsi”. Il resoconto continua. “Mi sono fatto passare Marco, più equilibrato. A lui era parso che i pompieri avessero tutto sotto controllo. Mia moglie aveva ripreso la cornetta dicendo a Gloria di mettersi un asciugamano sulla bocca e di scendere. Ma lei aveva detto che non poteva, c’era troppo fumo. Ed i pompieri li avevano avvisati di restare  in casa”.

La porta che conduceva al tetto era serrata con un lucchetto

La telefonata era durata in tutto 31 minuti, fino a quando alle 03:08 Gloria dice addio a delle amiche in una chat comune. Poi richiama casa, con un’ultima telefonata di 22 minuti col vivavoce. Il padre dall’altra parte registra tutto. La telefonata inizia alle 03:45. “Qui avevo capito che non c’era più speranza”, rivela la madre commossa. “Gloria mi disse che si sarebbe buttata dalla finestra, col fuoco ovunque e le vetrate scoppiate per il calore. “Ci serve un miracolo”, mi disse, e si era scusata per essersene andata ed averci lasciato. “Non vedo niente dalla finestra, non c’è un elicottero che ci viene a prendere, nulla”. Emanuela prova a farsi passare Marco, che è al telefono con i suoi genitori per un ultimo addio. E Gloria chiude dicendo: “Ciao mamma, ciao papà. Ora voglio solo restare con Marco”. Il tutto mentre all’ultimo piano un lucchetto teneva serrata la porta che conduceva al tetto della Grenfell Tower.

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