Famiglia Anania, 16 figli e nessun aiuto: ma niente reddito di cittadinanza

Si conclude il caso della famiglia Anania, famosa per i suoi 16 figli e nessun sostegno economico dallo Stato: non avevano mai chiesto il reddito di cittadinanza.

Famiglia Anania (Fonte: screenshot)

Il caso della famiglia Anania, famosa per essere salita sul palco di Sanremo nel 2015 con tutti i sedici figli, torna a far parlare l’Italia. La stampa li aveva individuati per via del poco appoggio al mantenimento della famiglia da parte dello Stato Italiano, ma oggi si è scoperto che Aurelio Anania, capo famiglia, non aveva mai chiesto il Reddito di Cittadinanza. Non era vero, dunque, che questo gli era stato rifiutato: “Ho i sussidi per i miei figli, ma se davvero posso chiedere il Reddito lo farò”, ha detto oggi l’uomo.

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Famiglia Anania: 14 figli a carico e niente reddito di cittadinanza

La famiglia Anania è composta da due genitori e 16 figli: 10 minorenni, 4 maggiorenni e 2 già indipendenti. Originari della Basilicata ma residenti a Catanzaro, la famiglia era diventata famosa dopo essere salita sul palco di Sanremo nel 2015. Gli Anania non avevano ottenuto nessun sussidio da parte dello Stato Italiano a causa di consulenze sbagliate e scarsa conoscenza del sistema delle detrazioni. La vicenda era stata denunciata da Alessandro Romano, responsabile dell’associazione GiustItalia: “Una situazione paradossale, estrema, proprio come sono paradossali le situazioni dei truffatori che ricevono il reddito di cittadinanza”, aveva commentato. Poi, sempre Romano, aveva denunciato la scarsa informazione e il sistema burocratico: “C’è molta disinformazione sulle detrazioni e in generale sul reddito di cittadinanza. In questo modo capita che chi ha realmente bisogno non lo percepisce perché non può permettersi un commercialista o un avvocato serio e non è al corrente dei propri diritti. Al contrario furbetti che hanno una barca di soldi e magari anche una barca vera, usano ogni espediente: separazioni finte, società di comodo. E molto spesso ottengono davvero il reddito. Per questo servono controlli e verifiche”.

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