Deepfake | che cos’è e come funziona il nuovo temibile fenomeno del web

Deepfake come funziona
Deepfake come funziona e di cosa si tratta FOTO viagginews

Il Deepfake è la costruzione e diffusione di video falsi, volti a manipolare la massa ed anche a screditare degli individui. I pericoli sono tanti.

Il deepfake è uno dei pericoli sempre in agguato nel web, ed al pari delle famigerate fake news, può trarre in inganno migliaia – se non milioni – di utenti per scopi anche illeciti. Solitamente questo fenomeno riguarda personaggi famosi od influenti esclamare in video parole, frasi o concetti sconvenienti quanto sorprendenti. Spesso con il fine di manipolizzare l’opinione pubblica. Fatto sta che si tratta di video falsi, realizzati ad arte con particolari tecniche e con un sofisticato lavoro di copia e incolla. È capitato che anche organi di informazione ufficiale ci siano cascati, finendo con il credere a materiale bollato poi come deepfake. Di questo fenomeno ne parla la trasmissione ‘Le Iene’ in onda questa sera, in cui verrà svelato come fare sia a creare riprese filmate del tutto finte che a smascherarle.

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Deepfake, una seria minaccia dal web

Il volto del soggetto in questione viene sottoposto ad una opera di machine learning, ovvero di apprendimento automatico. Ed una intelligenza artificiale ne ricrea movenze e voci, come se le immagini risultassero realizzate con una telecamera vera e propria. Invece tutto nasce al pc in maniera ingegnosa quanto truffaldina. Di recente una dimostrazione tenuta da Samsung ha posto in essere il problema, mostrando in che modo, con una manciata di immagini statiche, sia possibile realizzare filmati deepfake. In questa dimostrazione gli ingegneri della multinazionale coreana hanno ‘dato vita’ a personaggi quali Salvador Dalì, Albert Einstein, Marilyn Monroe e pure la Gioconda di Leonardo. Per ‘meccanizzare’ e poi ‘naturalizzare’ i movimenti della bocca e del volto, l’intelligenza artificiale del software deepfake necessita di qualche template per poter costruire al meglio il soggetto che si intende replicare.

Diverse le app deputate alla creazione di video falsi

In particolari condizioni questi filmati falsi risultano più difficili da riconoscere. Ad esempio personalità politiche che tengono un comizio sono facili da replicare perché tali individui stanno fermi e sono sottoposti ad una illuminazione che fa al caso del software e nasconde le rughe. Davvero alcuni esempi di questo montaggio artificiale sconfinano nel fotorealismo, a volte diventa davvero impossibile individuare un filmato costruito da uno autentico. In giro c’è una applicazione chiamata FakeApp che si basa su di una rete neurale artificiale, 4 giga di spazio per immagazzinare i dati generati dalla creazione di un video e di una potente GPU.

Anche Google in campo per combattere il fenomeno

Poi sono sorte, da 2018 inoltrato in poi, anche le varie Face Swap e DeepFaceLab. Non che prima i video fasulli non esistessero, ma ora si è raggiunto un livello ulteriore in questo. Google intende contrastare questo fenomeno e ha reso pubblico un archivio costituito da circa 3mila video falsi. L’obiettivo è quello di ideare e concepire software altrettanto potenti ed efficaci per smascherare riprese filmate finte e costruite per apportare conseguenze gravi sulla società o anche sulla reputazione dei singoli.

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